La Polizia di Stato ha concluso sabato scorso un’operazione antidroga a Ventimiglia, nel quartiere Gallardi e nella periferia di Camporosso, con l’impiego di squadre antidroga appositamente messe in campo per il servizio ad alto impatto.

Il primo intervento ha portato all’arresto di un 19enne, originario della zona, con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente a fini spaccio.


Dopo aver fermato e controllato il giovane, trovandolo in possesso di alcuni grammi di hashish, gli agenti procedevano ad una perquisizione locale nel domicilio e nell’abitazione di residenza, ivi rinvenendo: 70 grammi di hashish, 15 grammi di cocaina, altri grammi di marijuana, sostanza da taglio, una decina di pastiglie di un potente ansiolitico detenuto senza prescrizione medica, materiale per il confezionamento, denaro contante per un totale di circa 900 euro in biglietti di piccolo taglio, due bilance di precisione e due telefoni cellulari.

La tipologia di materiale e la suddivisione dello stupefacente in dosi non lasciavano dubbi sul motivo della detenzione. Quanto rinvenuto veniva sottoposto a sequestro, anche per consentire agli operatori della Polizia Scientifica di procedere alle opportune verifiche sullo stupefacente e sul contenuto dei telefoni. Il ragazzo, incensurato, veniva arrestato. Si è presentato ieri presso il Tribunale di Imperia ove il giudice, dopo aver convalidato la misura, ha disposto l’obbligo di firma e rinviato il processo.

Gli operatori, sempre nella giornata di sabato, hanno poi eseguito un’altra serie di perquisizioni in un quartiere periferico di Camporosso.

Nella rete questa volta è caduto un 40enne, anch’egli originario della zona, nella cui abitazione gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato circa 6 grammi di derivati della cannabis, una bilancia di precisione e materiale vario utilizzato per il confezionamento. L’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio.

Durante le ricerche sono state trovate nello stabile anche 150 tra cartucce, bossoli e apparecchi d’innesco, oltre ad alcune confezioni di pallini per carabina. A finire nei guai, in questo caso, è stata la madre dell’uomo, 65enne che, pur detenendo legalmente 9 fucili e 2 pistole, non era in possesso dell’autorizzazione per la detenzione delle munizioni.

La donna è ora indagata in stato di libertà per detenzione illegale di munizioni; i poliziotti hanno sequestrato, oltre alle munizioni, anche tutte le sue armi, a scopo cautelare.