La Cgil lavora costantemente sulle violenze nei luoghi di lavoro e quest’anno si è sentita l’esigenza di affrontare il tema del linguaggio.

Il titolo dell’iniziativa “PAROLE OSTILI IL LINGUAGGIO E’ QUELLO CHE SIAMO E FACCIAMO”   esprime bene il senso della giornata, il linguaggio è ciò che sei, quello che senti e quindi quello che pensi. Le parole hanno un peso e ci si può girare dall’altra parte in questa società dove oggi non si dà più peso a niente, dove appena una persona si espone esprimendo un pensiero viene messa alla gogna mediatica o sui social, dove nessuno più si risparmia e il giudizio è pesante e avviene con un linguaggio talmente aggressivo che è necessario reagire.


E’ necessario rimettere in fila le cose, affrontare l’argomento secondo un’organizzazione precisa, perché quello che viene sdoganato sui social come linguaggio arriva nelle scuole, nel mondo del lavoro, nella politica, sui giornali.

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne e il linguaggio è uno degli strumenti della violenza, negli ultimi mesi dilagano titoli di giornali inaccettabili, sentenze dei tribunali su violenze e femminicidi tese a giustificare l’assassino, IL GIGANTE BUONO, L’HA UCCISA PERCHE’ L’AMAVA TROPPO, ERA GELOSO, non c’è amore in un omicidio e non ci possono essere attenuanti legate ai sentimenti.

Anche la Cgil è immersa ogni giorno nel contesto sociale con le lavoratrici e i lavoratori con i quali avviene un costante confronto, con le persone che entrano nelle nostre sedi, c’è sempre poca attenzione nell’utilizzo dei termini, poco rispetto per la persona che si ha davanti. Nei luoghi di lavoro sensibilizziamo le lavoratrici e i lavoratori a denunciare le battute sessiste o razziste.

Attraverso questa iniziativa si cerca di affrontare il ragionamento su vari aspetti, di fare informazione e cercare di spiegare come anche con solo l’uso delle parole si può fare del male ad esempio nei processi di violenza, sui giornali, nella politica, sui social.

La platea sarà composta anche da alcune classi di istituti perché è fondamentale partire dai ragazzi che ogni giorno sono soggetti a bombardamenti sui social, da loro bisogna partire per un rinnovamento cercando anche di far capire loro che attraverso il linguaggio esprimi chi sei, trasmetti quello che pensi quindi deve aumentare la consapevolezza nell’uso dei termini.

La nostra è una lingua dove spesso si danno per scontate le declinazioni; c’è l’avvocata, la ministra, l’assessora.

E’ necessario quindi continuare ad avere sempre più spazi nei quali si discute di temi legati alle violenze e alle molestie.