L’assessore ai Diritti della Regione Piemonte Roberto Rosso è intervenuto oggi in Consiglio regionale nel dibattito sugli ordini del giorno presentati attorno al tema della richiesta di esporre in Aula il crocifissoRosso ha rappresentato la posizione unanime della Giunta regionale a sostegno dell’ordine del giorno «Difesa, rispetto e salvaguardia dell’importanza del Crocifisso», proposto dalla Lega e illustrato dal consigliere Andrea Cane.

«Mi ha stupito – ha dichiarato Rosso – che esponenti cattolici della sinistra non abbiano aderito a questo ordine del giorno che mi sembra molto aperto, molto laico. La laicità nasce storicamente grazie al Vangelo. Senza la frase di Gesù Cristo “date a Cesare quel che è di Cesare, date a Dio quel che è di Dio”, non ci sarebbe stata la divisione tra i due piani. Pensate: perfino Atene, democraticissima e laicissima città, mandò a morte il grande comandante Alcibiade condannandolo per blasfemia e perdendo poi la guerra del Peloponneso. La stessa cosa successe con Socrate per l’esercizio del suo pensiero. Tutto questo in una città in cui gli Dei non erano presi sul serio. Grazie a Gesù si rompe il meccanismo per cui il piano morale e quello giuridico sono coincidenti. Non in tutte le religioni accade questo, ad esempio non succede nell’Islam. Molti paesi Islamici adottano il Corano come strumento giuridico, noi no. Questo dovrebbe essere quindi una garanzia per tutti. A differenza di quello che sostiene Marco Grimaldi, il crocifisso non è solo rappresentante di coloro che, bene o male, hanno il dono della fede, ma la garanzia di tutti coloro che riescono a riconoscersi in messaggi di pace, umanità e tolleranza. Una cosa che in altre religioni non esiste. Per questo motivo ringrazio il consigliere Cane per tutto quello che ha fatto. Noi abbiamo il privilegio di avere una religione che afferma la laicità come fondamento, non come discrimine. Questa è una grande conquista che anche i nostri amici della sinistra, per una volta, potrebbero ammettere».