Cinque mesi di attività e tanti attestati di stima per il lavoro svolto in municipio da consigliere comunale e commissario: pacata ma decisa, che non si lascia intimorire e certa di portare avanti il lavoro per cui era stata eletta dai tortonesi.

Questa è stata Monica Cusmano, consigliere comunale di Tortona per il Movimento Cinquestelle. E’ stata perché adesso non lo è più: ha rassegnato infatti le dimissioni per motivi di lavoro.


Non spetta a noi e non entriamo nel merito della decisione presa da Monica, che rispettiamo e pensiamo non sia stata facile per una donna che ha dimostrato di essere sempre coerente in quello che fa, ma è evidente che se ha rassegnato le dimissioni è perché – evidentemente – non poteva più svolgere appieno (e come avrebbe voluto) il suo ruolo di consigliere comunale.

Ci spiace: chi segue Oggi Cronaca sa che i rapporti tra il giornale e il Movimento Cinquestelle non sono mai stati idilliaci ma con Monica qualcosa era cambiato: la sua freschezza nel non mandarle a dire e il suo modo di fare schietto e sincero aveva riavvicinato il Movimento non solo al giornale ma anche a tanti tortonesi che avevano apprezzato il suo modo di fare e di agire senza sotterfugi o anomalie della politica.

La conferma è arrivata proprio stasera. Come si è diffusa la voce delle sue dimissioni, tanti sono stati gli attestati di stima che le sono stati inviati anche dalle forze politiche distanti dai Cinquestelle che hanno sputo apprezzare Monica per quello che era.

Al suo posto, come Consigliere comunale del Movimento Cinquestelle siederà Giuseppe Cuniolo, titolare dei Ristornati “Montecarlo” di Mombisaggio e de “L’agnolotto” di Tortona.

Il Consiglio comunale però perde la rappresentate di Slow Food, sia come consigliere comunale che come membro della Commissione cultura ed è un peccato visti gli obiettivi turistici diciarati dalla Giunta Chiodi.

Ci auguriamo che anche da fuori, Monica Cusmano, come rappresentate di Slow Food, riesca a portare avanti quell’idea di valorizzazione turistica e del territorio che è nel suo Dna e che l’amore per la nostra terra e i suoi prodotti – senza implicazioni politiche – possa esprimersi ancora di più.