La fotografa d’arte dianese Giulia Quaranta Provenzano, classe 1989, continua a far parlare di sé. Dopo aver ricevuto l’International Art Prize “Salvador Dalì” a St. Petersburg in Florida, esser recentemente volata a Las Palmas per la Biennale delle Canarie e poi a Istanbul, Shanghai, Pechino e Tokyo per il Premio “Ambasciatore d’Arte”,  è ritornata nella capitale lombarda ove è stata invitata da Spoleto Arte in occasione della Biennale Milano 2019 presentata dal prof. Vittorio Sgarbi.

La trentenne ligure ha esposto alla rassegna internazionale tre sue tele dal titolo “C’est la vie”, “Dimmi dove e quando”, “Gioco di sguardi” che vedono immortalato il celebre attore Giuseppe Morrone.


All’evento anche il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il sociologo di fama mondiale Francesco Alberoni, il soprano Katia Ricciarelli, il figlio d’arte José Dalì, il presidente della World Federation of Scientists Antonio Zichichi, Luigi Gattinara direttore della Triennale di fotografia, la curatrice Lorena Franchi, il fotografo amico di Pier Paolo Pasolini e Dario Fo Roberto Villa, il giornalista Massimo Giletti, la già direttrice di Chi e Diva e Donna Silvana Giacobini, il cantautore Morgan, Vincenzo Di Vincenzo dell’ANSA, Carlo Motta di Edizioni G. Mondadori, lo stilista Alviero Martini, il direttore del TGCOM Paolo Liguori, il cantautore Edoardo Bennato, la giornalista della RAI Antonietta Di Vizia, Francesco Damiano di Zelig, la psicoterapeuta Maria Rita Parsi, Carolyn Smith di Ballando con le stelle e molti altri ancora.

<<Sono felice ed onorata di esser stata invitata e scelta quale fotografa espositrice alla Biennale Milano, un appuntamento tanto importante ed atteso persino e soprattutto a livello mediatico… Un sincero ringraziamento al manager di personaggi noti Salvo Nugnes, che mi ha voluto nella sua scuderia e la mia più profonda riconoscenza allo straordinario attore Giuseppe Morrone che ha accettato con entusiasmo e generosità di dimostrare come uomo e animale – animali sempre più grandi affetti, costitutivi delle famiglie – possano avere lo stesso linguaggio e condividere percorsi ed emozioni significative>> esordisce la Quaranta Provenzano.

Giulia poi continua <<Ho conosciuto Giuseppe quest’anno, a marzo. È stato l’insegnante del mio primo corso attoriale e a lui devo tantissimo. In pochi mesi mi rendo conto di essere diventata un’altra, di aver preso coscienza della necessità ossigenante d’iniziare ad agire quale persona maggiormente decisionale, diretta e sincera nell’esternare quello che provo, abbisogno e a cui ambisco. Per chi come me desidera ardentemente essere (riconosciuta) artista infatti ciò è fondamentale ed imprescindibile, perché negare il sé porta a non assumersi responsabilità e dunque a condannarsi alla scontentezza – non progredendo e non evolvendosi mai davvero. La cultura, l’arte, il mondo dello spettacolo esigono capacità di comunicazione e coinvolgimento, ma chi è freddo e si autocensura con schemi predefiniti e pre impostate regole da rispettare troppo spesso in virtù del socialmente considerato “opportuno” rimarrà sempre e solo fragile quanto sedato e triste, a guinzaglio d’impersonali addomesticamenti>>.

Infine la giovane conclude <<Giuseppe è il soggetto/interprete, prima di tutto a livello umano, perfetto per me; un tale sodalizio artistico è quel che di meglio non avrei potuto sperare e vorrei. A lui va il mio più profondo affetto e stima!>>.