Vendemmia anticipata a causa del clima per la provincia di Alessandria.

Inizierà già dopo Ferragosto per quanto riguarda la base spumante, Chardonnay e Pinot Nero, proseguirà con le uve Moscato a fine mese e, poi, da settembre toccherà all’Erbaluce, al Gavi, al Timorasso, all’Arneis e successivamente a Dolcetto, Nebbiolo, Grignolino e Barbera.


Meno quantità rispetto al 2018 per cui si stima una riduzione, rispetto allo scorso anno, del 10% di produzione, ma molto buone le prospettive se si parla di qualità: ottime le previsioni per il grado zuccherino, complici le elevate temperature.

L’unica zona che ha risentito fortemente è la Val Cerrina a causa delle grandinate che si sono verificate negli ultimi mesi.

“Le viti non sono in sofferenza ma le prossime settimane saranno fondamentali, molto dipenderà dal clima del resto del mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni. – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – E’ una vendemmia che potremmo azzardare a definire di qualità quella che inizierà nei prossimi giorni nei vigneti alessandrini: le operazioni di raccolta scatteranno dopo Ferragosto, soprattutto per quanto riguarda le varietà precoci e le uve destinate alla spumantizzazione che stanno ora entrando nel vivo per raggiungere il clou dalla seconda metà di settembre”.

E, ancora più in tempo di vendemmia, diventa prioritario snellire la burocrazia per garantire nuovi posti di lavoro: “Una semplificazione dell’attuale normativa sui voucher potrebbe consentire di recuperare con trasparenza posti di lavoro occasionali nelle attività stagionali in campagna. – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – Un dato è indicativo: meno del 2% del totale dei voucher in passato è stato impiegato in agricoltura dove sono nati e rappresentano un valido contributo all’emersione del lavoro sommerso. I beneficiari, lo ricordiamo, possono essere soltanto disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti che non siano stati operai agricoli l’anno precedente”.

Fondamentale ridurre i costi per le imprese “per assicurare al settore uno strumento che semplifichi, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva e disponibilità all’impiego e dall’altra sia capace di garantire forme di integrazione del reddito alle categorie più deboli in un momento in cui ne hanno particolarmente bisogno” hanno concluso Bianco e Rampazzo.