Se Novi Ligure avesse continuato ad avere per sindaco Rocchino Muliere, probabilmente sarebbe stato davvero difficile bloccare l’avvio della raccolta dei rifiuti “porta a porta” previsto per il 1° ottobre con pesanti rincari sulla bolletta dei rifiuti per tutti i cittadini.

Con l’elezione del Sindaco del centro Destra Gian Paolo Cabella, però, anche lui contrario a questo nuovo sistema (le cui spese di acquisto dei bidoni e dell’attrezzatura ricadranno sulle tasche della gente) è successo il caos e anche se martedì sera, il rinvio del sistema non è e stato ancora approvato, si è capito che i comuni contrari a questo sistema sono la maggioranza a livello di Popolazione: Tortona, Novi Ligure e le valli si sono schierati compatti contro il “Porta a porta” e hanno fanno letteralmente “saltare il banco” durante la riunione del CSR, il Consorzio Smaltimento rifiuti con l’annuncio di dimissioni da parte del Consiglio di Amministrazione (CDA).


Quando i delegati dei Comuni hanno capito di non avere più la maggioranza, infatti si sono alzati e se ne sono andati via, e lo hanno fatto anche alcuni dirigenti del Consorzio, facendo mancare il numero legale.

Niente rinvio, per ora, quindi, ma è solo questione di tempo perché a quanto pare la situazione dei vertici del consorzio è destinata a precipitare: dopo il 31 luglio, giorno ultimo dell’approvazione del Bilancio, dovrebbero dimettersi e prima del 1° ottobre votare il rinvio del porta a porta.

La maggioranza della popolazione del consorzio che raggruppa tutta la parte sud della provincia non lo vuole e poco importa che i Comuni di Acqui Terme e Ovada l’abbiano già avviato: si studieranno soluzioni alternative o un sistema misto di raccolta.

Su quello che è accaduto martedì sera al CSR è arrivata la dichiarazione del Sindaco Federico Chiodi che riportiamo integralmente di seguito.

“Sono dispiaciuto che l’assemblea di martedì sera si sia conclusa in maniera disordinata – dice Chiodi – e non sia stato possibile completare il punto all’ordine del giorno relativo alla proroga richiesta dal Comune di Tortona. Ribadisco che la nostra intenzione è andare verso una maggiore quota di differenziazione, ma ritengo necessario si debbano vagliare tutte le criticità del sistema attualmente proposto, come evidenziato anche dagli amministratori di molti altri Comuni, prima di poter procedere ad una decisione informata.”

Chiodi non le manda a dire: “Ritengo molto singolare – aggiunge – che la ragionevole proroga già concessa ai Comuni di Novi Ligure e Tortona quando erano governati dalla Sinistra, e per un periodo ben maggiore, sia stata dipinta da alcuni rappresentanti dell’assemblea e del consiglio di amministrazione come una possibile calamità, considerando anche che ad oggi non si conosce la data di accesso al piano di raccolta differenziata dei Comuni gestiti da 5Valli Servizi, mentre altri Comuni hanno procrastinato le date previste. Ho voluto essere ragionevole accettando la proposta del Sindaco di Castelnuovo Scrivia per un tavolo tecnico-politico per affrontare il tema e ridimensionando a mia volta l’originale richiesta di proroga di sei mesi accettando di ridurla sino al 31 dicembre. Richiesta condivisa da molti altri Comuni, compreso Novi. A questo punto ci siamo scontrati con un muro di gomma e una parte dell’assemblea ha lasciato l’aula per quello che mi sembra più un atto politico che non una scelta di responsabilità nei confronti dell’organo che rappresentano.”

“Prendo atto delle dimissioni annunciate del consiglio di amministrazione – conclude il Sindaco di Tortona – che diverranno effettive dopo il 31 luglio, e mi auguro si possa lavorare più serenamente con il prossimo cda”.