Da domenica 30 giugno a domenica 7 luglio oltre 4000 persone hanno raggiunto gli Archi Romani per assistere alla seconda edizione di uno dei festival più innovativi della stagione estiva alessandrina che mescola artisti nazionali, band emergenti e gruppi locali e una location suggestiva tra le rovine di un antico acquedotto romano.

Archi’n Rock, voluta dal Comune di Acqui Terme, ha trasformato il parco degli Archi Romani in un palcoscenico aperto e ad accesso libero, luogo di aggregazione sociale dove è stata portata una varietà di generi musicali che hanno permesso al pubblico di scoprire suoni e ritmi diversi. Archi’n Rock ha trasformato per una settimana il parco degli Archi Romani in una vetrina turistica e in un importante snodo culturale della città di Acqui Terme.


«È stato – dichiara il sindaco Lorenzo Lucchini – un successo inaspettato. Personalmente sono tornato a casa arricchito, dopo aver assistito ai concerti di Archi’n Rock. Si tratta di una manifestazione che è riuscita a coinvolgere un pubblico variegato sia per età che per provenienza geografica, portando a casa gioia e allegria e soprattutto un cartellone musicale di qualità. I numeri dei partecipanti confermano il successo di questa iniziativa, che è uno degli eventi su cui stiamo puntando per far crescere come snodo di aggregazione la zona Bagni e in particolare il parco degli Archi Romani. La cultura si conferma un’importante strumento di valorizzazione urbana».

Si sono registrate oltre 4000 presenze in un’edizione che è riuscita a innovarsi e a crescere sia nei numeri che nella qualità. Oltre 21 ore di musica in sette giorni con 12 band che hanno fatto immergere il pubblico in un panorama musicale di respiro nazionale.

Sul palco di Archi’n Rock si è passati dalla grande empatia dei “Perturbazione” alla promettente band “Lo Straniero”, gruppo tra i vincitori di Musicultura 2019.

Ha aperto la manifestazione il rock monumentale degli “Immigrant Dog”, passando per la sonorità più punk-rock e new wave dei “The Pool” , il talento progressive dei “Wilson Project”, lo scatenante ritmo del rockabilly dei “Retrosonik”. Sono seguite serate con il sound rustico del folk rock del “Fattore Rurale”, il pimpante britpop dei “Dr Who?” e la delicatezza del cantautorato di Filippo D’Erasmo. Non è mancato lo sperimentalismo musicale di “Beppe Malizia e dei Ritagli Acustici”, le sonorità funky della “Yum” e il puro rock dei “Kabirya”.

Per il secondo anno consecutivo Archi’n Rock ha riconfermato Acqui Terme come un luogo fertile per far conoscere la musica e la cultura, riscoprendosi viva e rock.

Il Comune di Acqui Terme ringrazia tutti i partecipanti, in particolare la Casa del Rock per la loro collaborazione nella realizzazione della manifestazione.