Da sempre, ma negli ultimi anni anche di più, chi insegna al Liceo Classico sa che in qualche modo vanno spiegate e giustificate l’attualità e l’utilità dello studio degli antichi. Quello che ci muove non è naturalmente un interesse antiquario o uno sterile culto idolatrico, ma la consapevolezza che esiste “un passato che non passa”, chiave privilegiata per entrare nella liquida complessità del presente, nel quale vogliamo vivere autenticamente come Uomini e Cittadini. Il genere che meglio si presta a dimostrare quanto ancora abbiamo bisogno di un dialogo continuo con gli antichi è il Teatro, perché è lì che una intera comunità parlava a se stessa nel tentativo di costruirsi e confermarsi, passando attraverso interrogativi fondanti quali il rapporto con gli dei, il destino, l’Altro, le leggi, le istituzioni e le tradizioni. Molte di quelle domande sono ancora le nostre, ed è con le domande eterne, più che con le risposte sempre provvisorie, che dobbiamo imparare a fare i conti, per trovare a nostra volta risposte altrettanto provvisorie, ma pur sempre necessarie al nostro vivere secondo Giustizia, Verità e Bellezza.

Studiare il Teatro Classico è dunque una esperienza altamente formativa, ma diventa totalizzante se il Teatro si “agisce” e si osserva mentre viene “agito” in quello che è il suo originario spazio di destinazione. Tutto risulta come giustificato e amplificato dalla forte presenza della Natura, all’interno della quale gli uomini si muovono anche nella vita vera.A questa triplice finalitàdi “vedersi”, “farsi vedere” e “vedere” a propria volta (in greco il verbo theaosignifica “vedere”) risponde la recente partecipazione al Festival Internazionale del teatro Classico dei Giovani di Palazzolo Acreide. I ragazzi del Laboratorio teatrale “Officina Mercuzio” del Liceo “Amaldi” di Novi Ligure lo scorso 24 maggio hanno portato in scena in quello che viene definito “il teatro del cielo” una rielaborazione delle Supplici di Eschilo.


Queste le parole di Andrea Robbiano, attore e regista coordinatore del Laboratorio Teatrale, insieme all’ attrice Laura Gualtieri, in un commento a caldo dell’evento:

“Stamattina abbiamo portato Le Supplici di Eschilo nel meraviglioso festival di teatro di Palazzolo, in Sicilia.

Questi giovani eroi si sono fatti cuocere i piedi dal sole per raccontare la storia di un popolo in fuga accolto e protetto da un altro popolo. 

Storie vecchie come il cucco, che niente hanno a che vedere con il presente.

Ovviamente.

Lo hanno adattato, provato, scelto e arricchito di musiche dei Pink Floyd e dei Queen.

Eschilo tra arpa e chitarra elettrica.

Era solo per dirvi che quando vi scappa di parlare male dei giovani io non vi giudico, ma penso frequentiate i giovani sbagliati.

Aprite le finestre.

La primavera è comunque già entrata.”

Lucina Alice