Bruno Barabino nipote del pittore insieme a Dante Davio presidente della Fondazione

Uno spettacolo! Questa la sensazione che abbiamo provato nel vedere lo studio del pittore Angelo Barabino, ricco di quadri e di un’atmosfera resa ancor più interessante dalla breve piece teatrale che l’attore Massimo Rigo ha interpretato inventandosi fantasma dell’amico di Angelo Barabino che piomba nella stanza al momento dell’inaugurazione e racconta la vita dell’illustre tortonese.

Questo è accaduto ieri in via Barabino 10 a Tortona nello studio di uno dei pittori più importanti che ha avuto la città nel corso dei secoli e che, adesso, è di patrimonio pubblico grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona che si è fatta dare in comodato tre stanze al pianterreno della villa dove il pittore ha abitato per oltre 35 anni e dove dipingeva le sue opere, rendendola fruibile alla città.

Una paziente opera di ristrutturazione degli ambienti dove Barabino ha vissuto, per una struttura che effettivamente mancava a Tortona, così ricca di arte e personaggi famosi.

Avere lo studio di un pittore in città, infatti, significa valorizzare la figura di quel pittore, legato in maniera indissolubile al Museo del Divisionismo di cui è una figura di spicco insieme a Giuseppe Pellizza da Volpedo.

L’opera della Fondazione, quindi assume una grande importanza perché non solo valorizza un pittore tortonese di indiscusso livello ma rappresenta un’importante luogo turistico nell’ottica futura di un circuito artistico locale in grado di sfruttare il parallelismo tra le figure di Pellizza e Barabino e, se Alessandria seguisse le orme di Tortona, perché no, anche di Angelo Morbelli, in un trittico che vedrebbe la valorizzazione turistica di tre importanti pittori che sono il perno del divisionismo insieme a pochi altri.

Ad inaugurare lo studio di Angelo Barabino è stato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, Dante Davio, insieme ad Aurora Scotti studiosa di Divisionismo che ha conosciuto Paolo il figlio del pittore.

Presente all’inaugurazione anche il nipote Bruno Barabino, a cui spetta il merito di aver donato i locali alla Fondazione che li ha ristrutturati.

La casa e lo studio del pittore saranno visitabili nel week end, probabilmente su appuntamento, ma rimarranno aperti al pubblico in vista di manifestazioni ed eventi. L’orario definitivo è ancora da stabilire, ma si tratta di un grande momento per la vita di Tortona, reso fattibile grazie alla Fondazione che ne ha colto l’importanza e l’opportunità.

L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DANTE DAVIO

La figura di Giuseppe Pellizza da Volpedo riveste un ruolo centrale all’interno della pinacoteca della Fondazione “Il divisionismo” e si intreccia strettamente con quella di un altro tortonese, Angelo Barabino entrambi accomunati da un indicibile legame con il territorio in cui la loro arte è maturata. Il rapporto di amicizia e di stima con Paolo Barabino, nipote del maestro Angelo, ha incoraggiato la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona a chiedere la disponibilità attraverso la forma del comodato pluriennale della casa con annesso ambiente di lavoro che il pittore abitò dal 1915 circa a fino a poche settimane prima della sua scomparsa avvenuta a Milano nel novembre del 1950.

L’intento della Fondazione è stato quello di riproporre gli originali spazi di vita del pittore e della sua famiglia, spazi che la famiglia Barabino ora, con atto di grande disponibilità, ha deciso di concedere alla pubblica fruizione. Il progetto casa Barabino sottolinea l’impegno della fondazione nel ridare una nuova luce a un ambiente di vita quotidiana attraverso un attento intervento di recupero di riordino degli spazi e di cura dei materiali e delle opere presenti nell’abitazione, attività queste che hanno condotto a significativi risultati finali.

Lo scopo è quello di trasmettere al visitatore la stessa sensazione di stupore che alcuni di noi hanno provato nell’aprire, insieme a Paolo Barabino, gli scuri dell’ampia finestra dello studio e nel respirare la presenza, quasi fisica, di un artista umile e sincero ma anche di un uomo segnato profondamente dagli errori di due conflitti bellici e dalla fatica di condurre, in un’epoca così difficile, una vita consacrata all’arte.

L’apertura al pubblico di Casa Barabino è anche l’occasione per ricordare Angelo Barabino tra i 51 fondatori della cassa di risparmio di Tortona uniti nel lontano 1911 dalla condivisione dei fondamentali programmatici del plebiscito di concordia e dal comune impegno alla elevazione morale e civile della cittadinanza tutta.

Un impegno civile e sicuramente scritto nel codice genetico di Angelo Barabino già nel 1907 eletto consigliere comunale, nel 1909 assessore alle belle arti del Comune di Tortona e presidente della commissione direttiva del Teatro Civico presidente della scuola municipale di musica d’archi nel 1910 e ancora nel 1919, Anno in cui viene decretata la sua espulsione dalla sezione tortonesi del partito socialista con l’accusa di “interventismo” per aver costituito un comitato al fine di fornire opere di assistenza alle famiglie povere dei richiamati alla guerra.

Di seguito le immagini dello studio del pittore e dell’inaugurazione.