La dichiarazione pubblica fatta l’altro giorno dal segretario del Partito Democratico Giovanni Vaccarella sull’ospedale di Tortona (Spera in una vittoria di Chiamparino per sedersi al tavolo con lui e parlare dell’ospedale per valorizzarlo) ha scatenato le ire dell’ex presidente del Comitato in difesa dell’ospedale di Tortona, Elena Piccinini, che ci ha mandato una lunga lettera ricordando a chi, forse, si è dimenticato alcuni “passaggi” avvenuti con l’Amministrazione comunale uscente, guidata dal Sindaco Gianluca Bardone, sulla triste vicenda dell’ospedale di Tortona.

La vicenda è così complicata e fatta di tanti eventi, che non abbiamo avuto il tempo materiale di controllare ogni singolo passaggio e ogni dichiarazione di Elena Piccinini, tuttavia, siccome lei era la presidente del Comitato, ci fidiamo delle sue affermazioni, dando per scontato che, poiché si trattava di un Comitato di persone, le decisioni non venivano mai prese da un singolo individuo.


Inoltre la ex presidente non avrebbe alcun motivo di scrivere cose non vere, non essendo candidata in alcuna lista.

Nell’ambito della trasparenza e obiettività che contraddistingue Oggi Cronaca, diciamo subito che, nel caso in cui ci fossero passaggi o affermazioni non congrue o non corrette, siamo ovviamente disponibili a pubblicare la posizione di altri soggetti.

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Egregio direttore,

in qualità di fondatrice e presidente del “fu”  Comitato Uniti per Tortona in difesa dell’ospedale cittadino, vorrei chiarire alcune cose e soprattutto rinfrescare la memoria ai tortonesi.

A maggio 2014 Gianluca Bardone in campagna elettorale invitava a Tortona Sergio Chiamparino e insieme hanno promesso ai cittadini che avrebbero fatto dell’ospedale di Tortona un ospedale d’eccellenza
(https://www.oggicronaca.it/2014/05/chiamparino-promette-salvero-lospedale-di-tortona-e-lancia-bardone/ ).

A giugno dello stesso anno Chiamparino e Saitta firmavano il decreto per declassare il nostro ospedale.

A quel punto io e un gruppo di cittadini ci siamo uniti per dar vita al Comitato Uniti per Tortona allo scopo di contrastare le decisioni della Regione.

Fin dall’inizio, a quanto mi risulta, alcuni esponenti della maggioranza avrebbero tentato in ogni modo di ostacolarci: prima con un comitato parallelo, poi visto il poco successo del loro comitato, cercando di convincermi mettere alla presidenza del nostro comitato una persona diversa.

Anche questo loro tentativo, però, non ha avuto successo.

Quando noi abbiamo iniziato la raccolta firme altri ne hanno iniziata anche una parallela ma quando hanno capito che tanti cittadini erano con noi, ci hanno consegnato le firme che loro avevano raccolto (una trentina circa).

Il comitato ha organizzato una manifestazione: abbiamo chiesto una mano per la parte burocratica in quanto noi non eravamo esperti su cosa bisognasse fare per chiedere i permessi.

In Comune ci avevano detto che bastava informare il comando della Polizia Municipale, ma non è stato così.

Per fortuna è arrivato in nostro “soccorso” un sindacalista nostro amico che ci ha spiegato che bisognava fare la domanda in Questura e ci ha fornito di tutti i moduli necessari.

Tutto questi intoppi, insomma, ci hanno istillato il dubbio che forse
qualcuno cercava di fermarci.

A quel punto, però, il Comitato stava prendendo piede: non dovevamo neanche andare a cercare la gente che firmasse la petizione, erano loro a cercare noi per firmare, alla prima manifestazione sono scese in strada circa 3 mila persone.

Ma per evitare il declassamento dell’ospedale tutto questo non bastava: serviva per tenere alti i riflettori su Tortona, certo, ma per fermare la chiusura dei reparti occorreva un ricorso al Tar.

Per riuscire a convincere la maggioranza ci è voluto un gran lavoro, poi, dopo che tantissimi cittadini premevano per questo, lo hanno fatto.

Solo dopo che il ricorso è stato depositato in tribunale hanno consegnato al Comitato copia di tale ricorso. A quel punto lo abbiamo fatto controllare da un nostro legale di fiducia il quale ci ha detto subito che con quelle motivazioni non avremmo sicuramente vinto. Ed infatti, così è stato.

L’unica soluzione a quel punto era fare denuncia alla corte dei conti per danno erariale contro l’Asl dovuto alla chiusura del Punto nascite.

Se avessimo avuto ragione alla Corte dei Conti a quel punto nessun giudice ci avrebbe respinto il ricorso, onde evitare un’altra denuncia per danno erariale.

A quel punto, chiediamo tutta la documentazione relativa alla chiusura reparto nascite, ma ci viene negata dal comune.

Quindi è arrivato in nostro aiuto Massimo Berutti il quale ci ha consegnato i documenti di cui avevamo bisogno.

Il nostro legale sulla base di quei documenti prepara la denuncia alla Corte dei Conti.

In Comune, però, prendono tempo e vogliono aspettare: inizia così, una bagarre a colpi di comunicati stampa e, dopo 45 giorni, scatta la denuncia alla Corte dei Conti, ma non quella fatta dal nostro avvocato: la fanno riscrivere dal legale del comune, tagliando quelle che – per noi – erano le parti più importanti.

La denuncia viene respinta, cosi come il ricorso al Tar.

Si poteva fare appello al Consiglio di Stato: il comitato e molti sindaci del tortonese erano d’accordo ma l’Amministrazione comunale di Tortona ha deciso di fermarsi li.

Sulla pagina Facebook Tortona work in progress  è possibile ancora adesso leggere tutto il percorso fatto attraverso tutti i post dei giornali pubblicati che testimoniano quanto affermo.

Si possono ancora leggere i commenti di due consiglieri della maggioranza oltre a quelli di due esponenti del PD tortonese dove scrivevano “adesso comandiamo noi facciamo quello che vogliamo noi” , “Decidiamo noi cosa fare”  e altre cose sempre sullo stesso tono.

Quindi a questo punto mi sento di consigliare al PD di evitare di fare altre promesse riguardanti l’ospedale, di sedersi al tavolo con Chiamparino per trovare una soluzione per rivalorizzare l’ospedale: ha avuto 5 anni di tempo per farlo, il comitato gli ha dato tutto l’appoggio e i mezzi per farlo. Perché non l’ha fatto prima?

Il nosocomio è stato delassato, alcuni fra i reparti più importanti, quelli considerati “salvavita” sono stati chiusi e adesso ci vengono a promettere di valorizzarlo?

Invito l’Amministrazione comunale uscente a fare campagna elettorale senza nominare più l’ospedale: per come stanno le cose adesso solo una riforma sanitaria che parta da Roma con stanziamento di fondi potrebbe riportarci il nostro gioiello.

Prima di concludere vorrei spendere ancora due righe per chi, oltre ai cittadini, ha aiutato veramente il Comitato. Innanzitutto tutto i Consiglieri di minoranza per i loro continui interventi durante i consigli comunali che hanno contribuito a spingere il sindaco a fare il ricorso prima e la denuncia alla Corte dei Conti poi.

Grazie ai ragazzi di Azione Tortona: come associazione non esistevano ancora ma questo gruppo di ragazzi esisteva già e ci hanno aiutato per la raccolta firme e l’organizzazione delle manifestazioni.

E grazie a Fabio Morreale che ci ha presentato l’avvocato che ci ha dato consulenze gratuite e ci ha preparato la denuncia alla corte dei Conti.

Insomma, a conti fatti, il Comitato è stato aiutato da tantissime persone che hanno fatto la loro parte ma, purtroppo, non da tutti.

Elena Piccinini