Venerdì 8 marzo, al mattino, presso la Sala Convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, gli studenti degli Istituti Superiori cittadini hanno assistito alla conferenza “Un Museo in cantiere. Tortona scopre Dertona”.  L’evento è stato anche l’occasione per annunciare ufficialmente la prossima apertura del nuovo Museo Archeologico, che avrà sede nei locali di Palazzo Guidobono.

   L’importante allestimento museale, frutto del lungo e capillare lavoro di archeologi e  studiosi, ma reso possibile anche e soprattutto grazie al sostegno e all’apporto della SoprintendenzaArcheologia, Belle Arti e Paesaggio, della Fondazione CR Tortona, dell’Amministrazione Comunale, di UBI Banca, di Lions Club Tortona Castello, oltre che di privati, è, come ha sottolineato nella sua presentazione la Dott.ssa Marcella Graziano, Vicesindaco  ed Assessore alla Cultura della città, il risultato di una stagione di impegno culturale particolarmente ricca, che si è giustamente voluto far convergere in occasione delle celebrazioni di S. Marziano. 


In platea, un pubblico di giovanissimi che ha apprezzato l’entusiasmo per la ricerca  dimostrato dei giovani relatori.  Ecco, a caldo, alcuni commenti:

Cristina Martinica e Elisabetta Semeraro 3^AS, del Liceo delle scienze applicate: Sui 19 studenti della nostra classe, ben 13 partecipano al progetto “Beni Culturali- cuore dell’umanità ”, promosso e realizzato grazie al patrocinio della Società Italiana per i Beni Culturali, abbiamo quindi sentito strettamente collegati al nostro percorso di formazione,  i temi trattati dagli esperti, archeologi e storici. Il museo che sarà aperto e organizzato entro la fine del 2020,  potrà finalmente ridare luce ai numerosi manufatti rinvenuti, che torneranno a raccontare la ricca storia della nostra città.

Abbiamo trovato la conferenza esaustiva ed interessante, apprezzando inoltre la disponibilità, la chiarezza e l’impegno dei relatori, La giovane archeologa Melania Semeraro, il dott. Giambattista Garbarini e la dott.ssa Paola Comba, futuro Conservatore del Museo, dimostrato nel coinvolgimento di un pubblico giovane.

In particolare abbiamo ritenuto valida l’idea di avvicinare noi ragazzi delle scuole superiori a un progetto che interessa in modo diretto la nostra zona e la sua importanza culturale molto spesso sottovalutata. Nella fattispecie l’apertura del museo può diventare un’occasione per avvicinare i giovani allo studio e alla comprensione della storia, attraverso l’osservazione di reperti rinvenuti nel nostro stesso territorio”.

Conclude, Teresa Maria BAGGINI della 3^AR Amministrazione, Finanza e Marketing:  “bella l’idea diun museo in divenire, un lavoro su un passato apparentemente così lontano, che trova le sue radici nei reperti dei recenti ritrovamenti presso Strada Viola, nella frazione di Vho, nelle vestigia del ritrovato porto fluviale, nei siti tombali come nelle splendide fibule di epoca longobarda, ma che così viene finalmente restituito al nostro presente con tutto il suo valore storico, civile e, potremmo dire, spirituale….interessante anche il  “dietro le quinte “dei lavori di allestimento raccontatoci dai relatori, un messaggio di consapevolezza, di identità aperta ed inclusiva, di dialogo fra i tempi e le epoche, facendo echeggiare le parole di Sir Mortimer Wheeler e poi dell’archeologo Andrea Carandino: “Why archeology? We dig people…..we dig for people

La Redazione Marconews