In data 25 Marzo 2018, alle ore 16,30 circa, un detenuto di 42 anni di nazionalità Francese, ristretto al secondo piano della sezione detentiva a regime ordinario della Casa Circondariale di Imperia appiccava fuoco ai cuscini e ad alcuni indumenti personali della sua cella. Immediato l’intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria che hanno dovuto evacuare la sezione detentiva evitando il peggio. Il detenuto, era stato colà allocato a causa del notevole sovraffollamento e l’Agente di servizio sopperiva a due posti di servizio. Il detenuto una volta fuori dalla cella ha tentato di dileguarsi per le scale e una volta bloccato. I poliziotti intervenuti sono stati accompagnati al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Imperia per le necessarie cure e da dove sono stati dimessi con prognosi varie.

A denunciare l’episodio è il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci che dichiara.


“Quanto avvenuto ad Imperia è la riprova della riprova del fallimento dell’attuale politica penitenziaria in cui a fronte dell’incapacità dei vertici nazionali e regionali dell’amministrazione penitenziaria nel rendere concreto un servizio legato al trattamento dei soggetti reclusi assolutamente non disgiunto dalla sicurezza delle infrastrutture penitenziarie a farne le spese restano quei poliziotti penitenziari che continuano indefessamente a sacrificare la propria vita al servizio della legalità e della collettività.

Peraltro, mai come in quest’ultimo periodo – conclude Beneduci – oltre agli infiniti episodi di violenza nel distretto penitenziario del Piemonte, della Liguria e Valle d’Aosta si è dovuta constatare l’inconsistente azione di un Provveditore Regionale dell’amministrazione che permane nella mera osservazione di eventi di indescrivibile gravità sia per la sicurezza e sia per le incolumità fisiche interne agli istituti penitenziari nonché per le condizioni di vivibilità della collettività legate al reingresso nella società di detenuti assolutamente non recuperati, senza assumere qualsivoglia debita iniziativa. Alla politica quindi le decisioni rispetto ad una dirigenza penitenziaria che non appare da tempo in grado di assolvere ai propri obblighi istituzionali nonché la richiesta di riconoscimento della professionalità e dell’abnegazione espresse dai poliziotti penitenziari, pochi, mal retribuiti e persino malvestiti”.

Leo Beneduci – SGO

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