I rischi di natura geologica e, con essi, i danni collegati ai movimenti franosi che da decenni ormai colpiscono un territorio come l’entroterra divenuto sempre più fragile non soltanto a causa dei mutamenti climatici ma, anche e soprattutto, dell’elevato livello di antropizzazione sono diventati una triste realtà con la quale si torna a fare i conti specialmente ogni volta che gli eventi piovosi superano le attese, riversando enormi quantitativi di acqua in poche ore. Malgrado la loro incidenza storica sempre più frequente, tali fenomeni risultano tuttora poco studiati ed estremamente difficili da indagare e interpretare poiché le loro dinamiche restano legate a molteplici fattori che interagiscono secondo leggi non lineari.

In quest’ottica, nella giornata del 21 febbraio il Comune di Mendatica ospiterà una importante giornata di studio dedicata ai movimenti franosi storici che sono oggetto di intervento nell’ambito del progetto transfrontaliero “Ad Vitam” (“Analisi della Vulnerabilità dei Territori Alpini Mediterranei ai rischi naturali”, Programma Interreg ALCOTRA V-A ITALIA-FRANCIA 2014-2020), il cui obiettivo consiste appunto nella comprensione della relazione fra eventi meteorologici e movimenti franosi nel territorio ALCOTRA, fornendo strumenti operativi per la previsione e la prevenzione di questi fenomeni. L’evento, organizzato da ARPAL in collaborazione con l’Unione dei Comuni delle Valli Argentina e Armea, è aperto alla partecipazione di studenti e docenti universitari, di professionisti del settore (soprattutto geologi e ingegneri), oltre che di amministratori e tecnici comunali e prevede un fitto programma di interventi mattutini incentrati specialmente sull’analisi storica e geognostica della “paleofrana” di Mendatica, sul suo monitoraggio e sugli interventi correlati di mitigazione del rischio che attendono i tecnici di progetto. Nel corso della mattinata, poi, i lavori del convegno proseguiranno con l’illustrazione degli altri casi di studio coinvolti nel progetto prima di concludersi, nel pomeriggio, con una escursione guidata alla esplorazione delle aree e dei sistemi di mitigazione del rischio, ovvero alla strumentistica già installata e da installarsi.


La giornata di studio del 21 febbraio – per la quale è già previsto il tutto esaurito – può essere considerata a tutti gli effetti il primo di una lunga serie di appuntamenti ufficiali legati al progetto europeo “Ad Vitam”. Un evento di apertura ufficiale del 2019 che, soltanto nei mesi di marzo e aprile, porterà nelle scuole primarie e secondarie di un territorio vasto quanto la provincia di Imperia (Sanremo, Arma di Taggia, Bussana, Ceriana, Pieve di Teco, Pornassio, Rezzo, Aquila d’Arroscia e Ranzo) il tema del rischio geologico e delle relative misure di autoprotezione grazie a una serie di lezioni frontali e di interessanti uscite didattiche finalizzate alla scoperta di un territorio stupendo, ma estremamente vulnerabile.