Il ciclo di incontri locali di Confagricoltura Alessandria si è concluso questa mattina presso Palazzo Robellini nella città termale imbiancata dalla recente nevicata.

All’Assemblea della Zona di Acqui – Ovada al tavolo dei relatori erano presenti il presidente provinciale Luca Brondelli di Brondello, il presidente di Zona Alessandro Boido, il direttore provinciale Cristina Bagnasco e il direttore di Zona Matteo Ferro.


Il presidente zonale Boido ha aperto l’Assemblea ringraziando i partecipanti per essere sempre numerosi, parlando delle novità burocratiche e legislative come l’obbligo della Fatturazione elettronica, dell’annata agraria dell’anno passato impegnativa ma anche produttiva.

Il direttore provinciale Cristina Bagnasco ha fatto presente nel suo intervento che esistono due tipi di agricoltura, quella tradizionale e quella innovativa. Confagricoltura aiuta e sostiene entrambe.

Poi il direttore di Zona Ferro ha preso la parole per le votazioni delle cariche 2019-2021 (rappresentanti dei sindacati di categoria, rappresentanti delle Sezioni di prodotto, delegati all’Assemblea generale, consiglieri della Zona).

Per il Consiglio di Zona di Acqui Terme – Ovada sono risultati eletti: Alessandro Boido, Virgilio Innocenzo, Gianpaolo Ivaldi, Alberto Migliardi, Maurizio Montobbio, Pierluigi Olivieri e Stefano Ricagno.

Il presidente di Zona per il prossimo triennio sarà eletto durante la prima seduta del neo costituito Consiglio.

Il presidente provinciale Brondelli, nel suo discorso, ha spaziato su diversi argomenti, e ha commentato: “Sono cento anni che Confagricoltura Alessandria lavora per la salvaguardia delle imprese agricole della nostra provincia. Esorto ciascun associato a partecipare alle iniziative che vengono organizzate e alle riunioni. Solo così ciò che il Sindacato porterà avanti sarà aderente alle vere necessità della base”.

Il direttore del Condifesa di Alessandria Marco Castelli ha poi svolto un’analisi puntuale ed esaustiva dell’andamento delle assicurazioni del 2018 e ha poi illustrato le novità per il comparto vitivinicolo che entrano in vigore quest’anno.

Il dibattito tra i presenti in sala si è dimostrato come sempre molto vivo e particolarmente costruttivo: Gianfranco Trinchieri ha chiesto approfondimenti sulle modifiche in ambito assicurativo; Renato Bragagnolo ha introdotto il tema della banda larga e dei collegamenti veloci; il figlio Silvio Bragagnolo ha chiesto se ci sono novità per i pagamenti delle domande relative ai danni da gelo del 2017; Alfredo Cavelli è intervenuto sui danni da fauna selvatica.

Paolo Ricagno, presidente del Consorzio Tutela Brachetto d’Acqui DOCG, ha disquisito della crisi in cui imperversa il Brachetto negli ultimi tempi, che ha fatto registrare soltanto nell’ultimo anno un negativo di 478.000 bottiglie rimaste nelle cantine che equivalgono a 4 mila ettolitri di prodotto non venduto.

Ricagno ha poi accennato ad una situazione di stallo che coinvolge tutti gli aromatici, sia bianchi che rossi. Occorre quindi trovare soluzioni alternative a quanto fatto finora. Tra queste suggerisce il ritorno a distillazioni di un certo tipo e azioni di marketing e promozione incisive.

Il figlio Stefano Ricagno, vice presidente del Consorzio dell’Asti DOCG, ha fornito il quadro della situazione per l’Asti e il Moscato d’Asti. I dati non sono così drammatici come per il Brachetto, a suo avviso, ma non bisogna rimanere fermi: il 2018 si è chiuso con una perdita del 2% sul totale dei contrassegni consegnati e un – 6% sulle vendite.

Michela Marenco, viticoltrice in Strevi e presidente di Confagricoltura Donna Alessandria, ha esortato il mondo agricolo locale ad essere cosciente della validità dei propri prodotti e ad avere degli obiettivi chiari da raggiungere per farsi conoscere e per migliorare le condizioni attuali al fine di lasciare un futuro migliore alle generazioni che verranno (le quali altrimenti non saranno attratte dal settore agricole).

Roberto Giorgi, responsabile economico provinciale di Confagricoltura Alessandria, ha proposto gli scenari futuri della PAC post 2020 insieme ad alcuni dati sull’economia agricola acquese. Il brindisi (ovviamente a base di vini acquesi) presso l’Enoteca Acqui Terme e Vino ha concluso in allegria il sodalizio.