L’escalation dei danni, delle aggressioni e degli incidenti che causano purtroppo anche vittime, procurata dall’incontrollata proliferazione degli animali selvatici è l’occasione per rilanciare un confronto su caccia, agricoltura e tutela dell’ambiente, tre attività che possono tra loro interagire positivamente per la gestione del territorio. 

“Purtroppo la nostra provincia non è immune e i danni procurati da cinghiali e fauna selvatica in generale sono all’ordine del giorno, per questo, dopo che la Giunta regionale ha approvato recentemente il provvedimento che dà il via alle norme per attivare interventi riguardanti la prevenzione ed il controllo dei cinghiali, è urgente che le province si attivino per rendere operative tali misure. – hanno affermato il Presidente e il Direttore di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco eRoberto Rampazzo – La tutela dell’ambiente non deve farci dimenticare la sicurezza stradale per questo non devono più esserci impedimenti ad intervenire in modo concreto, senza intralci amministrativi”.


Nello scorso mese di dicembre Coldiretti Alessandria ha organizzato una serie di incontri durante i quali è stato fatto il punto sulle problematiche e le priorità da affrontare.

“Siamo soddisfatti per il ruolo strategico che occuperanno gli Enti Locali, posti al vertice, quale linea condivisa da agricoltori e cacciatori. – hanno continuato il presidente Bianco e il direttore Rampazzo – Ora possiamo ripensare alla presenza faunistica partendo dalla considerazione che insiste su un territorio dove si svolgono attività economiche che danno reddito e lavoro”.

Per Coldiretti il controllo della fauna selvatica deve essere svolto in modo razionale e pragmatico: “Noi agricoltori chiediamo, in sostanza, di fare il nostro mestiere liberati dalla calamità rappresentata da cinghiali, caprioli, daini e storni. – ha aggiunto Bianco – Ecco perché come Coldiretti abbiamo chiesto che le Presidenze e Vicepresidenze fossero assunte da  rappresentanti degli Enti locali, soggetti il cui ruolo possa essere garante di posizioni super partes tali da favorire le necessarie e adeguate sintesi degli interessi del mondo agricolo, venatorio e ambientalista”.

Gli agricoltori segnalano continuamente, e da molto tempo, i danni subiti alle coltivazioni a causa della presenza incontrollata della fauna selvatica, che mette peraltro a rischio anche l’incolumità pubblica e la sicurezza stradale: l’agricoltura non deve essere più sacrificata sull’altare di una gestione faunistica approssimativa e inefficace. L’equazione più ungulati meno agricoltura continua a produrre risultati devastanti per il settore che, con l’avanzata della fauna selvatica, vede aumentare la moria di imprese e la scomparsa di realtà importanti per l’economia e il presidio del territorio.

L’obiettivo principale  è quello di esporre la posizione e le richieste del settore, riguardo ad alcune tematiche che da anni interessano molto da vicino gli imprenditori agricoli.

Il tutto per non far ricadere sulle aziende agricole queste problematiche, che oltre a gravare sui loro bilanci, generano anche costi notevoli per la pubblica amministrazione.