Gli Agenti del Commissariato di Polizia di Ventimiglia hanno effettuato una serie articolata di controlli a tappeto nell’area intemelia specificamente mirati ad individuare e contrastare il favoreggiamento e lo sfruttamento del meretricio.

 

Le indagini sono proseguite, per alcuni giorni, e si sono sviluppate a partire dalla segnalazione di un amministratore condominiale ventimigliese che aveva avanzato legittimi sospetti sui movimenti, inconsueti soprattutto per orario e intensità, più volte riferiti da alcuni residenti.

 

Ben presto l’inchiesta si è allargata ad altri insospettabili condomini, anche in comuni limitrofi.

 

Gli investigatori hanno effettuato, con estrema discrezione, decine di appostamenti e pedinamenti, agendo come veri e propri clienti, navigando su siti internet notoriamente dedicati agli incontri sessuali, presentandosi nelle abitazioni individuate e fingendo, nella fase iniziale del controllo, di chiedere le prestazioni sessuali offerte.

 

E’ stato così possibile accertare il modus operandi dei criminali: i clienti venivano adescati quasi sempre attraverso fantasiose inserzioni sui siti internet dedicati come “bakeka incontri” o “piccole trasgressioni”, nei quali erano indicati i nomi d’arte delle “escort” come  Eva, Yuliana, Alexandra, Jessica.

 

Gli accertamenti eseguiti, quindi, hanno consentito agli operatori del Commissariato di Polizia, diretto dal Dr. Saverio Aricò,  di individuare e smantellare vere e proprie case d’appuntamento, allestite in anonimi appartamenti ubicati in zone residenziali di Ventimiglia, Vallecrosia e Bordighera.

 

Una ventina le donne dedite alla prostituzione identificate dalla Polizia di Stato e provenienti dalla Colombia, dal Venezuela, dalla Repubblica Dominicana e dalla Cina, con età comprese tra i 18 e i 52 anni. Tra loro anche una donna italiana di mezza età.

Le tariffe erano diversificate a seconda della prestazione richiesta o aggiornate in riferimento alla durata richiesta dell’incontro.

 

Otto le case d’appuntamento scoperte, quasi sempre affittate da locatori poi risultati essere all’oscuro di quanto si verificava nei loro appartamenti.

Cinque complessivamente, per ora, le persone indagate, tutte in stato di libertà e deferite alla Procura della Repubblica del Tribunale di Imperia.

 

Un italiano, che vive nell’area intemelia, e vi lavora come agente immobiliare, è stato indagato per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

In una casa di sua proprietà sul lungomare vallecrosino, si offrivano in vendita due donne colombiane che sono poi risultate attive anche in molti altri comuni liguri. Lo stesso è stato deferito alla Procura di Imperia anche per il reato di  favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Gli Agenti hanno verificato che una delle due donne ospitate, a suo dire gratuitamente nel suo appartamento, era totalmente irregolare sul Territorio Nazionale.

 

Un uomo nativo dell’Ecuador è stato segnalato al Tribunale di Imperia per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Nella sua abitazione, a Ventimiglia, la Polizia ha trovato all’opera due donne, sue connazionali, una delle quali era addirittura la sua coniuge. Il trentenne ecuadoregno ha candidamente ammesso di mantenersi grazie al lavoro della moglie.

 

Una prostituta colombiana è stata indagata per favoreggiamento della prostituzione ed esercizio arbitrario della professione medica. Aveva messo a disposizione di una connazionale la sua abitazione per esercitarvi il meretricio e si spacciava per medico, anche con i clienti,  senza aver mai conseguito la relativa abilitazione.

 

Una cinquantenne di nazionalità cinese, che lavorava in un appartamento di Bordighera, è stata sottoposta ad indagine per il reato di favoreggiamento personale avendo contribuito, volontariamente e pervicacemente, a ostacolare e depistare le indagini volte ad individuare la persona che sfruttava illegalmente la sua attività di meretricio.

 

Quasi tutte le donne individuate hanno spontaneamente e sommessamente  confermato di prostituirsi per soddisfare esigenze economiche e hanno ammesso di avere una numerosa e affezionata  clientela. Sono risultate quasi tutti ufficialmente disoccupate.