Titolo e foto in apertura di articolo sarebbero sufficienti per non aggiungere altro, ma purtroppo di cose da aggiungere ce ne sarebbero molte altre e non riguardano solo la sala d’aspetto della stazione di Tortona.

Non ce l”abbiamo ovviamente con i vagabondi, alcuni dei quali costretti a questa vita, altri invece per scelta spontanea perché non vogliono darsi da fare, ma siamo arrabbiati, invece, con tutto il sistema che consente quello che, lo ripetiamo, è un vero SCHIFO.

Se esiste una sala d’aspetto, alla stazione ferroviaria di Tortona, a disposizione delle persone che pagano regolarmente il biglietto, infatti, questa deve poter essere utilizzata dai viaggiatori e deve essere tenuta in ordine e pulita.

Non può essere utilizzata come dormitorio o pisciatoio.

Chi paga il biglietto, paga anche questo servizio e deve poterlo usufruire.

Oltre a questo naturalmente ci sono anche problemi di sicurezza: è impensabile, in una società occidentalmente evoluta, avere  problemi come questo.

Davanti alla stazione c’è un dormitorio pubblico, bisogna utilizzarlo.

Se è piccolo si deve pensare a come ampliarlo o come realizzarne un altro; e se i vagando non lo frequentano perché io volontari registrano gli ospiti, questo è un altro problema, così come è un altro problema il vagabondaggio: davvero tutti sono ridotti in quelle condizioni per necessità? Oppure per alcuni è una scelta di comodo?

E’ giusto che un vagabondo che non ha neppure soldi per mantenere se stesso, riesca a mantenere un cane?

E le istituzioni cosa fanno?

Tutti problemi importanti che una società civile deve risolvere, ma non non noi.

Il ruolo di un giornale è quello di evidenziare i problemi di una città e il problema del degrado alla stazione ferroviaria di Tortona non è più tollerabile anche per una questione di igiene pubblica nei confronti dei tanti passeggeri – magari non  esclusi i bambini  –  che, ignari, utilizzano la sala d’aspetto dove poco prima persone a probabile rischio sanitario, hanno fatto i loro porci comodi.

E’ tempo che di dovere intervenga.