Ha sollevato un mare di critiche negative, sulla pagina Facebook del giornale, il nostro articolo sullo schifo della sala d’aspetto della stazione ferroviaria di Tortona  (che potete leggere QUI).

Ci hanno detto che a fare schifo siano noi di Oggi Cronaca che critichiamo chi non ha una fissa dimora e vive di espedienti, ci hanno criticato perché abbiamo scritto che questi vagabondi fanno i loro porci comodi pisciando dove si siederanno poche ore dopo dei normali viaggiatori con biglietto, che no siamo giornalisti ma giornalai, che diamo false informazioni (ma le foto sono vere e reali!), che incitiamo all’odio, che siamo uno pseudo giornale,  che lo schifo è il nostro titolo e la gente indifferente al disagio di queste persone,  che lo schifo è il fatto che un giornale abbia il coraggio di pubblicare articoli di una tale bassezza, ci hanno augurato di trovarci nelle condizioni di queste persone e tanti altri insulti.

Ma davvero pensate che le persone che stanno dietro Oggi Cronaca e in primis il direttore, cioè il sottoscritto, non abbiano a cuore i propri simili?

Davvero pensate che ci divertiamo a gettare merda, inveire ed accanirci contro quelli che in fin dei conti sono dei “poveracci” come accattoni, mendicanti, immigrati e stranieri che vengono in Italia?

Davvero pensate che siamo così insensibili verso il dolore umano e la povertà?

No, non è così.

Semmai è il contrario.

Noi pubblichiamo certi articoli e scriviamo certe cose, proprio perché abbiamo un’alta considerazione delle persone e  crediamo che certe situazioni non debbano esistere in una società che si considera “civilizzata.“

Non è giusto vedere certe situazioni umane, non è giusto vedere, nella società del benessere, situazioni di disagio e persone ridotte in una certa maniera, private della propria libertà individuale e della propria umanità.

E per la libertà individuale non intendiamo solo gli accattoni, mendicanti, sbandati e altre persone ai margini della società ma  anche la possibilità e il diritto di tutte le persone a poter girare tranquillamente nella propria città, a poter utilizzare la sala d’aspetto della stazione ferrovia, camminare la sera  in certe strade senza aver paura di essere aggrediti o rapinati,.

Libertà  individuale è poter andare in giro per la città a tutte le ore del giorno e della notte senza che ci sia  una specie di “coprifuoco“ in certe zone perché la delinquenza dilaga.

Questa dovrebbe essere la libertà, perché ogni persona dovrebbe essere libera di vivere una vita normale e tranquilla: sia le persone costrette a dormire all’addiaccio, sia quelle  che lavorano guadagnano e hanno diritto di usufruire di servizi e della propria libertà all’interno della loro città.

Quando scriviamo certi articoli come quello della stazione e come certi comportamenti di immigrati extra comunitari pagati e spesati coi soldi di chi lavora, che vengono qua e pure delinquono, non lo facciamo per rabbia o razzismo nei confronti di quelle persone, ma evidenziamo una situazione che non può e non deve esserci in una società civile.

E non ha importanza che siano italiani che dormono nella sala d’aspetto della stazione o immigrati extracomunitari che delinquono come accade fuori dalla stazione, o in altre zone della città mettendo a rischio l’incolumità e la sicurezza pubblica.

Noi abbiamo il coraggio di  scriverlo, documentando tutto con immagini.

Non ci accontentiamo, come fanno tanti falsi buonisti tortonesi, di criticare l’operato di altri.

Non ci accontentiamo di dire che queste persone hanno diritto ad essere aiutate.

Non ci accontentiamo di dare pochi centesimi ai mendicanti in mezzo alla strada!

È facile avere un lavoro  e fare l’elemosina per lavarsi la coscienza e sentirsi a posto.

È facile parlare o insultare su Facebook convinti di essere dalla parte della ragione perché si difendono i poveri mendicanti gli immigrati.

Cari tortonesi questo non è fare del bene, questo è falso buonismo.

E lo gridiamo forte.

La vera difesa dei deboli e la vera libertà, è quella di gridare a gran forza che tutti siamo uguali che tutti abbiamo gli stessi diritti: ricchi e poveri.

A livello umano e che non devono esistere, in questa società, discrepanze così evidenti e le persone non devono ridursi in questa maniera.

La vera libertà e il vero coraggio di essere buonisti e non falsi buonisti e quello che facciamo noi cioé di scrivere pubblicando ciò che non funziona in questa società, va facendo conoscere a tutti la verità nelle sue sfaccettature.

Il vero coraggio è quello di esporsi a tutta una serie di insulti che ci affibbiate ogni qualvolta noi mettiamo in evidenza un problema che da fastidio perché ultra la sensibilità dei falsi buonisti.

Falsi buonisti che non vorrebbero leggere ciò che noi scriviamo e non vorrebbero vedere i nostri articoli, perché, evidentemente, si sentono colti dal rimorso e si sentono in qualche modo colpevoli e corresponsabili di questa situazione.

Noi ci sentiamo a posto perché trai pochi ad evidenziare le nefandezze della società,  a dire chiaramente ciò che pensa la gente, a scrivere a chiare lettere che quello che vediamo attorno a noi non ci piace, perché no è così che deve funzionare una società civile.

Quindi cari tortonesi falsi buonisti, insultateci pure se volete, ma sappiate una cosa: forse questo vostro modo di reagire questa vostra rabbia è perché in fondo avete la coscienza sporca.

Se foste a posto, come lo siamo, noi non avreste problemi e semmai fareste qualcosa di buono e di valido; qualcosa di costruttivo come stiamo facendo noi come giornale perché  il ruolo del giornale è quello di evidenziare i problemi.

Noi non abbiamo la possibilità di risolverli: questo spetta ad altri;  il nostro ruolo è quello di evidenziarli, di metterli in evidenza di farli conoscere pubblicamente, di dire che la situazione non va, non funziona, e che questa società non può essere fatta in questa maniera.

Noi possiamo solo scrivere che il continuo buonismo o meglio ancora il falso buonismo di tanti governanti  e semplici cittadini che difendono a stare a spada tratta situazione non più sostenibile, deve finire.

Non vi piace quello che scriviamo? Non vi piace vedere la verità e preferite avere le fette di salame sopra gli occhi? Non leggeteci!

Andate  altrove,  andate da  chi vi dice che tutto va bene, che possiamo aiutare tutti anche se ci saranno sempre i ricchi ai poveri e ad aiutare i poveri forse non saranno i ricchi, ma quelli un po’ meno poveri.

Quelli che lavorano in silenzio, che aiutano,  che fanno qualcosa nei confronti di chi ha bisogno.

E quelli cari tortonesi, falsi buonisti, non siete certamente voi.

Angelo Bottiroli