Un paio d’ore d’auto da Alessandria … ed ecco apparire sulla cima del monte Pirchiriano all’imbocco della val di Susa il maestoso monumento fra i più interessanti in terra di Piemonte. È lì da oltre un millennio la Sacra di San Michele affidata ai padri Rosminiani dal re Carlo Alberto nel 1836


 
Il silenzio, l’ascolto, la riflessione, la meditazione sono gli elementi indispensabili al visitatore prima di accedere alla ripida scalinata per diretta al cuore dello storico monumento.
L’atmosfera è unica, sorprendente coinvolge lo spirito, il sentimento; lo sguardo è rapito dal paesaggio. Insomma tutto è predisposto per posare ogni pensiero alla porta prima di immergere, per così dire; tutto se stesso in quest’atmosfera in cui ogni piccola pietra, ogni capitello, ogni colonna, ogni angolo nel suo silenzio parla, racconta l’animo dell’uomo scolpito in tutte le sue sfaccettature, attraverso una storia completa, un preciso disegno spirituale, colto dall’intera Europa.
La struttura ecclesiastica, iniziata in epoca romanica, con influenze gotiche poggia sulla cima del monte Pirchiriano, elevato dal mare a 962 metri, fondata dai benedettini, attorno all’anno mille quale centro di culto religioso, suggestivo luogo di pellegrinaggio eppure l’uomo è riuscito a trasformare la Sacra, anche, in un baluardo d’offesa, con l’opportunità dell’elevata posizione, con lo sfruttamento della vicinanza al confine francese, quindi quale migliore occasione per osservare i movimenti del nemico con lo scopo d’attaccarlo.
Il suo austero carattere religioso è tuttora osservato, mai ha perso i contatti con esso, tutt’oggi è meta di pellegrini ove giungono con l’impiego d’ogni mezzo, anche a piedi per ammirare un complesso profondamente religioso, conservato con la massima cura, spiegato al mondo da guide appassionate, davvero competenti.
 
Franco Montaldo