Caro Direttore,

da modesto pensionato, nei giorni di mercato mi gratifico prendendo mezzo pollo allo spiedo nel banco dell’ambulante di mia fiducia.

Nei giorni ho assistito a una gustosa scenetta: il numero precedente il mio era di una giovane mamma con in braccio il figlioletto che avrà avuto si è no cinque anni.

La signora fa le sue ordinazioni, paga e sta per andarsene quando il piccolo chiede alla mamma di poter restare ancora qualche minuto davanti al banco di vendita; non per un capriccio, non per comprare le patatine, ma  per una richiesta molto più seria: voleva fermarsi per “guardare la gente che lavora”.

A nulla valeva l’insistenza della mamma nel voler tornare a casa: il bimbo, con grande serietà e fermezza, insisteva nel suo proposito. Senza capricci e con grande fascinazione, non staccava lo sguardo dall’operoso via vai nel banco di vendita guardando gli addetti che toglievano i polli appena cotti.

Beata gioventù! Ha già capito in tenera età che il vedere qualcuno che lavora, soprattutto a Tortona, è un evento talmente inusuale da meritare un momento di sosta e e riflessione, come si fa davanti a una cappelletta votiva o a qualcosa di veramente straordinario.

A Tortona infatti, è sufficiente guardarsi attorno, per vedere uno stuolo di giovani mamme, quasi tutte straniere, vestite all’ultima moda e telefono cellulare in mano che, grazie al bonus bebé, bonus affitto, bonus gas, bonus acqua, e altri bonus che molte italiane si sognano, possono passeggiare tranquillamente senza l’assillo di dover andare a lavorare.

Ma non è finita: adesso arriverà loro anche il reddito di cittadinanza: 780 euro al mese a chi non ha mai fatto nulla, mentre le mamme italiane che per loro sfortuna sono quasi tutte proprietarie di un’abitazione e devono pagarci sopra pure le tasse,  dovranno andare a lavorare fino a 65 anni o forse più, per avere una pensione che chissà se mai raggiungerà le 800 euro mensili.

Tutte cifre, che io, modesto pensionato, mi sogno, ma tant’é: questa è l’Italia!

L’arguto Tortonese