Sabato 1 settembre a Garbagna e Domenica 2 settembre sulla rocca di Montebore di Dernice si terrà la quinta edizione di MONTEBOREÈ.

Protagoniste le attività agricole e artigianali che negli ultimi venti anni sono state recuperate e rivitalizzate grazie all’impegno e al lavoro di imprenditori e amministratori locali.

I borghi di Garbagna e Montebore “vegliano” sul territorio che produce il formaggio Montebore, il Salame Nobile del Giarolo, la carne all’erba, il tartufo bianco delle terre del Giarolo, la ciliegia di Garbagna, le pesche di Volpedo, i vini bianchi e rossi dei Colli tortonesi.

Camminando per le vie dei borghi, si potranno apprezzare il lavoro e gli antichi saperi di chi ha vissuto e di chi, ancora oggi, vive e presidia questo lembo di Appennino.

Il Montebore è un’eccellenza frutto di un lavoro archeologico nel recupero di saperi e sapori antichi e porta con sé una storia che si innesta in quella locale. I protagonisti di questo confronto discuteranno intorno al tema “Un formaggio ritrovato”, riflettendo su un ampio spettro di contenuti: la storia più antica del territorio, il recupero di un formaggio, gli aspetti socio-culturali ed enogastronomici dei prodotti di una tradizione molto ben connotata geograficamente e culturalmente.

Il primo appuntamento è quindi Sabato 1 settembre, Garbagna, dalle ore 18: esposizione dei produttori locali in piazza Doria; 21.30 Dialogo a più voci nell’angolo suggestivo di Piazzetta Rovelli, teatro naturale nel nucleo antico del borgo. Al termine del dibattito verrà assegnato il premio Appennino di Montebore agli Amici di Montebore, con opere in terracotta del ceramista Fabio Lugano di Volpedo.

Il secondo appuntamento è Domenica 2 settembre, a Montebore; a partire dalle ore 10.00: oltre alle passeggiate, dalle prime ore del mattino fino al calar del sole, e l’animazione con asini per bambini a cura de “La Stalla dei Ciuchi” nel Borgo di Montebore si riuniranno i produttori. I produttori di Montebore insieme ai produttori del Montebore si ritroveranno sul vecchio sentiero dalla “ Rocca” a Palazzo Malaspina, dalla “Costa” fino a “Parogna” di Dernice (AL) per cucinare e degustare quegli antichi sapori che per secoli hanno caratterizzato il territorio dell’antica “Rocca” di “Folchetto Malaspina” , l’eroe triste del romanzo storico dello scrittore ottocentesco Carlo Varese che in questi luoghi aveva individuato i resti dell’antico Castello