Una sala desolatamente vuota con solo cinque persone a sentire l’autore e il relatore, ma di queste, due (fra cui un ex) erano dipendenti della Biblioteca, uno era un amico mentre le altre due donne, chissà, magari erano pure strette conoscenti dell’autore e del relatore.

Questo il grande flop della presentazione del romanzo di Pier Emilio Castoldi “Io sono vento”, alla Biblioteca “Tommaso de Ocheda” di Tortona che si è svolta oggi pomeriggio, venerdì 20 aprile.

Non ricordiamo, a memoria d’uomo, una presentazione così deserta e un flop di queste proporzioni.

La colpa di tutto questo, però, non può certo attribuirsi alla Biblioteca di Tortona che dal canto suo ha fatto tutto il possibile per garantire il successo dell’iniziativa: ha messo a disposizione i locali, ha fatto il comunicato stampa lo ha distribuito a tutti i giornali e per evitare che l’autore si demoralizzasse, ha pure mandato il suo personale a “far numero”.

Eppure tutto è andato storto.

C’è da chiedersi se la mancanza del pubblico era dovuta al testo dell’opera, una “piccola” storia partigiana che ripercorre le vicende di suo padre, quando, bersagliere diciottenne, lasciò il campo di prigionia in Germania dov’era stato portato dopo l’8 settembre del ’43, per raggiungere le milizie partigiane di Borgo Val di Taro, in provincia di Parma.

A chi può interessare ancora la seconda guerra mondiale nel mondo dell’innovazione o cosa faceva il padre  di Castoldi?

Nelle immagini la sala deserta  e in fondo, autore pensieroso, chiaramente deluso dal triste esito della presentazione del suo libro che non ha interessato praticamente nessuno.