Grande successo dei velisti Diego Negri di Diano Marina e Sergio Lambertenghi di Torbole (TN) che dopo più di un lustro di soddisfazioni in giro per il mondo, e due anni dopo un secondo posto a solo un punto di distacco dai primi, mettono finalmente le mani sulla Bacardi Cup nella sua 91ma edizione. Un’annata non qualunque, perché vale 3.000 punti per la ranking della Star Sailors League e, per questo, ha attratto una sfilza di campione da far invidia a mondiali e Olimpiadi: basta vedere la classifica generale per rendersi conto del livello della flotta. Dietro a Spirit of Milica di Negri/Lambertenghi (14 pti), sono arrivati Scheidt/Fatih (16), Melleby/Revkin (22), L.Grael/Goncalves (24), Cayard/Strube (24), Doyle/Infelise (28), Percy/Ekstrom (28,4), Rohart/Guidoux (33), Lawrence/Trouche (47), Jennings/Kleen (51), con a seguire O’Leary e Diaz appena fuori dalla top ten. Con l’aggiornamento della ranking SSL di martedì 13 marzo, Negri tornerà in vetta nell‘ambita classifica degli skipper della SSL, dove detiene il record di permanenza al vertice di 74 settimane.

Una vittoria di spessore, quindi, durante la settimana d’oro della vela nella baia di Biscayne, a Miami, che  ha visto venti in prevalenza medio forti e una giornata di stop imposta dall’organizzazione per un fronte temporalesco oceanico. Negri e Lambertenghi hanno quasi sempre regatato in testa alla flotta, raccogliendo due secondi, due terzi e un quarto come migliori parziali: risultati più che sufficienti per mettere due lunghezze da un “gigante” di questa classe come il brasiliano Robert Scheidt (7-3-1-5-3-2) e ben otto dal campione del mondo in carica, il norvegese Eivind Melleby (2-1-3-8-9-8).

Il commento a caldo di Negri: “Ci eravamo già arrivati vicinissimi, e comunque ce la siamo sudata fino all’ultimo: l’ultima prova infatti è stata la più combattuta, dove abbiamo dovuto tenere Scheidt sempre in controllo e, anche se ci ha passati, avevamo comunque la matematica dalla nostra parte. Vincere la Bacardi ha ovviamente un sapore speciale, non solo perché siamo i primi italiani a riuscirci: quando inizi a regatare in Star, senti subito parlare di questo trofeo, perciò metterci il nome sopra è proprio un sogno per qualunque velista. Un prestigio assoluto per la lunga tradizione e per quanto l’ha reso grande il celebre sponsor. E in più la grande commozione di aver ricordato insieme a tanti vecchi amici, all’inizio della settimana, una leggenda di questo sport, Sir Durward Knowles, la prima medaglia d’oro olimpica per le Bahamas, ottenuta proprio con la Star: la SSL ce l’aveva fatto conoscere e frequentare a Nassau negli ultimi anni, ed è stato un faro per tanti giovani che in lui si sono ispirati”.