Direttore, nel salutarLa Le chiedo di omettere il mio nome.


Ci sono state le elezioni: alcuni hanno avuto il potere e altri lo hanno perso, ma il potere vero e’ quello di cambiare il destino di un ospedale, ad esempio, ma non solo.
E qui torna una domanda:  come avra’ potuto Novi Ligure far pendere la bilancia dalla propria parte con una struttura ospedaliera che definire ottoentesca e’ un eufemismo, a scapito di Tortona dove, in anni recenti, sono stati spesi milioni di euro per ammodernarla?
Atti, delibere, numeri?
Ma qualcuno davvero crede davvero che la verita’ sia racchiusa nelle carte?
La verità, che forse non conosceremo mai, sta nella forza degli uomini e delle donne che lo hanno trasferito, con il benestare dei loro partiti di appartenenza negli ultimi dieci anni. Il resto sono chiacchiere.
Intanto dopo le lezioni politiche è cominciata la campagna elettorale per le prossime elezioni Comunali a Tortona. Ne abbiamo le prove.
Chi si defila dal proprio partito, chi polemizza sull’abbandono della frazioni, chi cerca una sedia, se proprio non puo’ trovare una poltrona  nemmeno in seconda fila, chi difende la propria sedia  e via fino all’anno prossimo.
Se e’ vero che  Tortona, tra Novi Ligure e Voghera, e’ stata stritolata nel giro di dieci anni e’ anche vero che la forza del Pd prima e dopo di Forza Italia a Tortona non potevano contrastare in alcun modo i competitors politici in quelle citta’.
Le nostre sconfitte, o rese incondizionate per l’ospedale peraltro mai ammesse ma nei fatti concreti riscontrabili, sono state anche scelte politiche calate dall’alto alle quali tutti hanno dovuto semplicemente obbedire; e sottolineo obbedire perche’ di questo si tratta.
Localmente quindi siamo state le vittime sacrificali.
Ma questa e’ la regola prima della politica ovunque, obbedire alla linea del partito, a meno che la forza dell’interlocutore locale a Roma non abbia il potere per ribaltare la situazione.
E questo e’ successo per l’ospedale; per l’Inps, per la Polizia Ferroviaria, il tribunale e’ altra storia indpendente dalle forze locali, e tra non molto anche per la nostra stazione ferroviaria che gia’ ora possiamo definirla “di terza classe”  tenuto conto dell’importanza che hanno i treni in arrivo e partenza.
Non sono parole mie ma di un Uomo che la politica l’ha vissuta vicino al potere vero; quel potere che non e’ rappresentato dalle delibere o dai verbali ma dalla forza dell’interlocutore; le decisioni che ci riguardano vengono prese nelle trattorie dell’alta valle staffora, mi diceva, e chi h buona memoria ricorda il via vai di auto blu e bianche con personaggi  ai primi tre o quattro posti della politica italiana.
Quando scrivevo che la fine del nostro ospedale era scritta gia’ dal 2008/2010 qualcuno pensava a battute di spirito ma le profetiche parole di quell’Uomo si sono avverate.  Purtroppo Tortona, per incompetenza politica o per indifferenza o perche’ credeva nell’immutabilita’ delle cose, non ha ascoltato i messaggi che trasversalmente circolavano ma si e’ fidata dei numeri, delle delibere e dei verbali e delle promesse.
Tortona non ha “allevato” un politico locale, capace di far sentire la sua voce, capace di rappresentare le necessita’ del territorio che egli rappresentava, capace, forte del consenso ottenuto, di pretendere ed ottenere ascolto.
Ci riuscirà mai?
Il Tortonese Fedele