I veri volontari non parlano mai delle loro imprese a fin di bene: lavorano in silenzio e aiutano la gente.

Inoltre sono restii a farsi pubblicità perché amano lavorare lontano dai riflettori in quanto credono in ciò che fanno a prescindere. E lo fanno col cuore.

Noi che siamo giornalisti e non abbiamo queste remore, invece, crediamo che certe situazioni debbano essere divulgate:  per “rendere conto” alle persone che le offerte che fanno sono veramente utilizzate a fin di bene, ma soprattutto perché raccontare atti di bontà invece che morti ammazzati o disgrazie, è sempre un piacere per chi fa il nostro mestiere.

Così abbiamo deciso di raccontarvi questa storia che risale ad alcuni mesi fa ma soltanto adesso è venuta alla luce.

Teatro del fatto è la spiaggia di Diano Marina.

E’ estate e come sempre le spiagge dianesi sono affollate di mamme e di bambini che giocano dalla mattina alla sera e fanno il bagno.

Anche se nessuno se ne accorge, le spiagge sono minuziosamente controllate dai Vigili urbani di Diano Marina che lavorano in borghese e spesso si mischiano ai bagnanti. A volte per sorprendere i venditori abusivi, altre per controllare le persone.

Lo fanno con discrezione e spesso noi non ce accorgiamo, ma sono lì, presenti.

Osservano e memorizzano la gente il loro comportamento e fra le tante persone persone  notano che in spiaggia c’è una mamma di nazionalità italiana con due bimbe. Dapprima non ci fanno caso perché sono veramente tante le mamme italiane non dianesi che rimangono tante settimane al mare, in albergo o in seconde case affittate o di proprietà.

Lei però è sempre lì: per tante, troppe settimane.

Gli agenti aumentano i controlli e scoprono che la mamma in realtà non ha un’abitazione vera e propria, è indigente e di fatto vive in spiaggia con le sue bimbe, ma non ha mai pensato minimamente di chiedere aiuto al Comune anche perché lei non è di Diano Marina.

I vigili la avvicinano, parlano con lei, verificano la situazione e poi scatta una solidarietà che sarebbe da raccontare nei minimi particolari, ma siccome noi siamo tenuti a garantire la privacy dei protagonisti (e anche se non fossimo tenuti lo faremmo ugualmente) vi diciamo solo com’é andata a finire.

La polizia contatta i membri dell’Associazione “Il cuore di Martina onlus” che tra le sue finalità ha quella di aiutare i bambini e le famiglie in difficoltà, che si prende a cuore il problema e grazie anche alle donazioni che arrivano continuamente all’associazione, i volontari del “Cuore di Martina” riescono a trovare un alloggio a Diano Marina alla mamma e alle sue piccole, che con l’arrivo dell’autunno iniziano la scuola.

La famiglia diventa a tutti gli effetti residente nella città degli aranci, la mamma quando non può stare vicino alle figlie cerca di fare qualche lavoretto per avere qualche soldo da poter tirare avanti e non essere di peso a chi con tanto amore l’ha aiutata.

Questa è la storia, una storia che seppur finisce come le fiabe più belle non è inventata, ma reale e siamo fieri di averla scoperta e raccontata, perché in un mondo sempre più grigio, a volte scrivere un finale rosa, per noi giornalisti, ha un sapore bellissimo.