Diano Marina vive di turismo che rappresenta la voce più importante del tessuto economico locale e forse nessuno, più dei titolari degli hotel può sapere cosa si aspettano le persone che scelgono Diano Marina per trascorrere le vacanze.

Di sicuro lo sa bene Americo Pilati, presidente degli albergatori del Golfo Dianese che, intervistato in esclusiva dal nostro giornale, spiega le ragioni che hanno fatto cambiare idea gli albergatori sulla tassa di soggiorno che entrerà in vigore dal 2019, e spiega le motivazioni della rinnovata collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Diano Marina.

Cosa ci dice sull’accordo raggiunto col Comune sulla tassa di soggiorno? 

L’accordo raggiunto col Comune di Diano Marina sulle aliquote della tassa di soggiorno -è positivo, perché grazie alla sottoscrizione del Patto per il Turismo  varato dalla Regione Liguria, tutti gli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno verranno reinvestiti in ambito turistico per abbellire la città e per le manifestazioni.

Più importante migliorare l’arredo urbano o incrementare le manifestazioni? 

L’arredo sicuramente e noi abbiamo chiesto che il 60% degli introiti che dovrebbero ammontare a circa mezzo milione di euro all’anno, vengano destinati a migliorare l’arredo urbano.

Ma per arredo urbano cosa intende in modo specifico? 

Siamo nella Riviera dei Fiori  ma a Diano marina di Fiori se ne vedono davvero pochi. La città ha bisogno di fiori e aiuole, di angoli dove i turisti, una volta uscita dal mare e dall’hotel possano apprezzare il paesaggio anche sotto questo punto di vista, possano rilassarsi e godere di tutta una serie di servizi che una città turistica come Diano Marina deve avere.

Solo fiori e piante? 

Assolutamente no, per fornire un’immagine adeguata è necessario anche avere marciapiedi in ordine, strade asfaltate, parcheggi, e servizi a disposizione di tutti colo che soggiornano a Diano Marina. Negli ultimi tempi, a nostro avviso,  non si è fatto molto sotto questo aspetto, con tassa di soggiorno ci auguriamo che nell’arco di pochi anni la città possa migliorare l’immagine che fornisce ai turisti.

C’è qualche modello a cui ispirarsi in proposito? 

La Svizzera è una degli esempi lampanti, ma per rimane in Italia è sufficiente visitare le località del Trentino Alto Adige per capire cosa intendiamo quando parliamo di arredo urbano.

Tutto giusto ma con la spada di Damocle delle rotture all’acquedotto come la mettiamo? 

E’ impensabile che in una una città turistica come Diano Marina possa mancare l’acqua per ore, soprattutto nella stagione estiva. Lo scorso anno ci sono atte 24 rotture ed è inconcepibile. Noi albergatori ci auguriamo che si ponga rimedio e che in in vista della stagione estiva vengano adottate tutte le misure necessarie affinché una situazione come quella passata non abbia più a verificarsi, ma nel caso siamo pronti ad un’azione di forza, siamo pronti a manifestare davanti alla Prefettura, a portare le nostre ragioni al Prefetto, perché qui ne va dell’economia di tutto il Golfo Dianese.