Dopo l’anteprima nei giorni della cinquantaseiesima Festa del Vino e del Monferrato, riaprirà ufficialmente da venerdì 6 ottobre l’Enoteca Regionale del Monferrato (Consorzio pubblico-privato), situata all’interno del Castello dei Paleologi.

Nei locali della prima corte della fortezza sono oggi presenti per vendita e degustazioni le produzioni di oltre venticinque produttori vitivinicoli del territorio casalese ma anche prodotti gastronomici tipici del Monferrato. Le realtà presenti aumenteranno nei prossimi tempi.

L’Enoteca, che vuole connotarsi per una forte sinergia con le realtà locali, sarà aperta sei giorni alla settimana in orario continuato: martedì, mercoledì e domenica dalle 10 alle 20, giovedì, venerdì e sabato dalle 10 alle 22. A gestire la struttura, vera e propria vetrina del Monferrato, saranno due privati, Roberto Tassinario e Alessandro Lucci, con anni di esperienza alle spalle nel settore. Maggiori informazioni possono essere ottenute sulla pagina Facebook e al numero 348 043 5097.

 

I commenti delle autorità

Il momento inaugurale dell’Enoteca si è tenuto ieri, martedì, alla presenza di amministratori e produttori del territorio.

«Grazie al sindaco di Casale e alla Provincia per l’aiuto alla ripresa di questa attività strategica per il territorio» ha introdotto Claudio Saletta, sindaco di Sala Monferrato e presidente dell’Enoteca Regionale del Monferrato.

«Ora si avvii un percorso virtuoso con tutto il territorio, con il supporto concreto da parte della Provincia» ha promesso il consigliere provinciale e vice presidente del consiglio comunale Federico Riboldi.

«Questa riapertura è nell’ottica della continuità, dell’importanza della collaborazione tra pubblico e privato. Grazie ai produttori che ci hanno creduto e a quelli che si aggiungeranno» ha proseguito l’assessore al Turismo Daria Carmi.

«I Comuni del territorio per molti aspetti lavorano insieme in un intreccio amministrativo. Ora facciamolo anche nel turismo: Casale senza il Monferrato non ha senso e viceversa. Il pubblico deve creare – come in questo caso – gli strumenti affinché il privato operi e innovi» ha concluso il sindaco Titti Palazzetti.