Cinquantaquattro esuberi allo stabilimento Ilva di Novi, quattromila quelli complessivi del gruppo comunicati dai nuovi proprietari, l’Arcelor Mittal e Marcegaglia, e lunedì i lavoratori sono scesi in sciopero in maniera massiccia, trovando la solidarietà del sindaco di Novi Rocchino Muliere ed incontrando durante la loro azione di protesta molti membri dell’amministrazione comunale. Un incontro fra amministratori comunali, parlamentari della zona e rappresentanze sindacali unitarie si terrà lunedì 16 ottobre al fine di fare il punto sulla situazione e  studiare come arrivare ad una soluzione positiva della vertenza.

Sulla vicenda dell’Ilva interviene anche il coordinatore cittadino del Partito Democratico, Matteo Morando. Lo fa con un comunicato stampa inviato ai giornali nel quale “chiede ai dirigenti nazionali del partito ed ai nostri rappresentanti nel governo, il massimo impegno affinchè i dipendenti dell’Ilva, di tutti gli stabilimenti, compreso quello che si trova a Novi, mantengano il proprio posto di lavoro in società vere, operative, con una reale prospettiva di sviluppo e, soprattutto, conservando i diritti che si sono guadagnati sul campo in anni ed a volte decenni di lavoro.” Infatti brutte notizie riguardano anche coloro che rimarranno in organico: infatti dapprima verranno licenziati per essere successivamente riassunti ma sulla base della normativa prevista nel job act, con un sistema di tutele crescenti, perdendo l’anzianità di lavoro maturata e quindi anche una buona percentuale del loro stipendio.

Dice Matteo Morando:”Personalmente, esprimo il mio più totale dissenso verso eventuali soluzioni che prevedano creazioni di “bad company” o fenomeni equivalenti e/o contemplino la cessazione dei rapporti di lavoro in essere con disapplicazione all’articolo 2112 del codice civile.” Articolo che contempla il mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento della azienda. Quindi una riflessione: “Considerato che siamo una forza di centrosinistra, oltre che maggior esponente del Partito socialista europeo, è fondamentale che, in questa, così come in tutte le trattative che comportano ripercussioni sull’occupazione, l’interesse nazionale sia fatto coincidere con l’interesse personale, in capo a ciascun dipendente, al mantenimento dell’occupazione. E’ evidente che eventuali soluzioni, più o meno caratterizzate da un approccio assistenzialistico, dovrebbero essere interpretate come un ripiego in quanto, solamente garantendo e favorendo la certezza economica di lavoratori dipendenti attivi, è possibile mettere in circolo quel denaro e quella motivazione in grado di dare un impulso, dal basso, all’economia del Paese.” A questo punto la rivendicazione: “Oggi, come nel recente passato, ritengo fondamentale mantenere un costante canale di comunicazione tra il Circolo del PD, i lavoratori delle varie realtà produttive e le Organizzazioni Sindacali in quanto solamente dialogando, coordinandoci ed unendo le forze, saremo realmente in grado di dare vigore politico alle necessità che avvertono tanto i cittadini quanto i circoli territoriali.”

Maurizio Priano