Di presentazione di libri ce se sono diverse in giro, ma questa merita senz’altro la nostra partecipazione, perché a differenza della maggior parte dei libri che vengono scritti, questo non è un romanzo, ma fatti reali di vita, narrati da chi li ha veramente vissuti.

E ogni qualvolta si presentano libri come questo partecipare è importante perché si viene a contatto con la storia vera e vissuta, con le sofferenze che si provano, soprattutto se a soffrire in questo caso è una figlia.

Ci riferiamo alla presentazione del libro  “L’amore non toglie la vita”  scritto da Maura Lombardi, che si terrà a Diano Marina sabato 26 agosto alle 21,15 presso la Sala Margherita Drago della Biblioteca civica, con sottotitolo  La storia di mia figlia e del suo risveglio dopo sette anni di coma.

Il libro racconta la storia incredibile di una madre, una donna come tante, con il suo lavoro e un matrimonio in crisi, che sogna soltanto di fare la vita più normale del mondo e che invece si trova a dover lottare da sola contro una cosa più grande di lei La sostiene la forza dell’amore, nient’altro che questo, nei giorni disperati che si susseguono uguali uno all’altro, e in quelli ancora più cupi, quando sente che la sta perdendo e avrebbe voglia di scappare via È una donna con le sue debolezze, una di noi, totalmente impreparata a una disgrazia del genere Eppure, in questo immenso dolore, ritrova anche se stessa nei percorsi penosi dell’amore – Un giorno all’improvviso la vita di Giulia si è fermata

È una bella ragazza di 15 anni, con i capelli ricci e rossi, piena di gioia di vivere È in pullman che sta andando dalla nonna con le amiche e, mentre gira la testa di lato per scherzare con loro, le scoppia una vena nel cervelletto Prima di perdere definitivamente i sensi, dice solo queste parole: «Voglio la mamma» I medici le trovano una rarissima malformazione congenita per spiegare questo aneurisma cerebrale La operano, entra in coma e da quel momento comincia un calvario interminabile Sua madre le dedica l’esistenza, anche se i medici le lasciano capire che non ci sono quasi speranze, però dopo 7 anni si risveglia.

“Un giorno all’improvviso la vita di Giulia si è fermata. È una bella ragazza di 15 anni, con i capelli ricci e rossi, piena di gioia di vivere. È in pullman che sta andando dalla nonna con le amiche e, mentre gira la testa di lato per scherzare con loro, le scoppia una vena nel cervelletto. Prima di perdere definitivamente i sensi, dice solo queste parole: «Voglio la mamma». I medici le trovano una rarissima malformazione congenita per spiegare questo aneurisma cerebrale. La operano, entra in coma e da quel momento comincia un calvario interminabile[…]Questo libro racconta la storia incredibile di una madre, una donna come tante, con il suo lavoro e un matrimonio in crisi, che sogna soltanto di fare la vita più normale del mondo e che invece si trova a dover lottare da sola contro una cosa più grande di lei. La sostiene la forza dell’amore, nient’altro che questo, nei giorni disperati che si susseguono uguali uno all’altro[…]Al sacerdote con cui si confida e che le dice di pregare per un miracolo, lei risponde che non vuole miracoli. La sola cosa che chiede è la forza per non mollare mai, per riuscire a stare sempre vicina a sua figlia, pure in queste condizioni. L’unico  miracolo siamo noi”.

Questa meravigliosa storia è raccontata da Maura Lombardi, mamma di Giulia, una donna forte, che riesce a non crollare sotto la violenza del dolore e deve diventare un modello per tutti.

Un libro che vale la pena leggere per capire quanto l’amore di una mamma può fare per la sua creatura e quanto sia misterioso e imprevedibile il filo sottile che unisce la vita con la morte.

Su questa vicenda segnaliamo un  articolo molto interessante del collega Maurizio Assalto apparso sul quotidiano “la Stampa” che invitiamo a leggere al link http://www.lastampa.it/2017/05/15/cultura/tornare-a-vivere-dopo-anni-di-coma-il-coraggio-non-solo-leutanasia-1Ffetgj5tsrbpO9teYh4YN/pagina.html dal quale è stata tratta anche la foto in alto, che mette in evidenza la gravità del problema.

In genere non linkiamo articoli di altri giornali, ma riteniamo l’argomento talmente importante pertanto trattato molto bene dal collega che stavolta abbiamo fatto uno strappo alla regola.