E’ Imperia la provincia ligure ad aver registrato, nel periodo aprile-giugno 2017, i risultati migliori tra le quattro zone della regione.

Nell’estremo ponente della Liguria si contano 7.035 micro e piccole imprese artigiane attive. In questo secondo trimestre le aperture sono state 157, le chiusure 115 (42 realtà in più), pari a una crescita dello 0,6%. Le microimprese attive nelle costruzioni (3.708) sono aumentate dell’1,1%, frutto di un saldo positivo tra 97 nuove aperture e 56 chiusure (41 imprese in più). Per ciò che riguarda la manifattura artigiana, si contano 1.040 realtà imperiesi: nel trimestre si registrano 21 nuove aperture, 17 chiusure e un trend positivo dello 0,4%.

 

“Fa piacere vedere un inizio di ripresa del settore delle costruzioni che ha vissuto, e comunque sta ancora vivendo, un momento difficile – ha commentato Enrico Meini, Presidente della Confartigianato di Imperia – Tra le iniziative che stiamo portando avanti per dare impulso al comparto edile c’è il progetto ‘Qualità in Condominio’, realizzato in collaborazione con la Banca di Caraglio e Seven Stars, per la riqualificazione dei condomini ed il relativo finanziamento agevolato. Positivi anche i riscontri derivanti dai nostri servizi di assistenza alle imprese, per i frontalieri che quotidianamente varcano il confine per andare a lavorare nella vicina Francia e a Monaco”.

“I dati però potrebbero essere ancora migliori – prosegue – se ci fosse una reale semplificazione burocratica e se si riuscissero a risolvere definitivamente problemi come quello relativo alle autorizzazioni preventive del cemento armato, per il quale dopo un primo momento in cui la situazione era tornata regolare e si era stabilizzata, siamo tornati ad un blocco delle opere.

Nella manifattura, tra gli altri settori, spicca sempre l’agroalimentare, storicamente importante anche sotto il profilo dell’export, che mantiene un forte appeal sui consumatori. Agroalimentare che, oltre ad un aspetto economico, è portatore di cultura e tradizioni locali.

L’auspicio è che questo trend prosegua e che l’inversione di tendenza rappresenti solo un punto di partenza di un vero rilancio, per il quale gli Enti Pubblici, nelle proprie competenze, dovranno inevitabilmente fare la loro parte”.

 

Dopo un rallentamento dell’emorragia di imprese liguri nei primi tre mesi del 2017, in questa seconda parte dell’anno l’artigianato ligure registra complessivamente un timido segno positivo. A livello regionale, secondo gli ultimi dati Infocamere-Movimprese, il trimestre aprile-giugno si chiude con un saldo del +0,36%, frutto di 798 aperture d’imprese contro 640 chiusure, per un totale di 43.963 microimprese artigiane attive in regione. Un trend migliore anche di quello nazionale, pari a +0,18%: in Italia, nel secondo trimestre, hanno aperto poco più di 22.100 imprese artigiane, mentre le chiusure sono state circa 19.600, per un totale di oltre 1 milione e 322 mila realtà attive.