In Liguria il 98 per cento dei comuni ha parte del territorio a rischio idrogeologico per un totale di circa centomila persone che vivono in zone rosse. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dell’ultimo report sul rischio idrogeologico in occasione dell’allerta rossa emanata dalla Protezione civile della Liguria. “In Liguria le aree a rischio –sottolinea il presidente Coldiretti Gerolamo Calleri-  riguardano 232 comuni di cui 67 nella provincia di Imperia, (Cioè tutti – ndr)  69 in quella di Savona, 64 in quella di Genova e 32 in quella di La Spezia”. La percentuale di rischio è superiore a quella già grave della media nazionale dove – precisa  Coldiretti Liguria-  sono 6633 i comuni complessivamente a rischio, l’82 per cento del totale.

“I cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con trombe d’aria, grandinate e vere e proprie bombe d’acqua, si abbattono – continua Calleri- su un terreno reso piu’ fragile dalla cementificazione e dell’abbandono delle aree marginali, ma anche della mancanza di programmazione adeguata che valorizzi il ruolo di chi vive e lavora sul territorio come gli agricoltori.” A questa situazione – denuncia la Coldiretti – non è infatti certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato in Italia del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata determinanti nel mitigare il rischio idrogeologico. Ogni giorno – conclude la Coldiretti – viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento che non riesce ad assorbire la violenta caduta dell’acqua.