Nel trimestre d’estate si raffreddano le aspettative degli imprenditori sull’andamento dell’economia. Rispetto ai mesi precedenti le attese dell’industria alessandrina esprimono meno ottimismo, è una svolta indesiderata ma non inattesa, che è influenzata da molti fattori diversi tra loro: da un lato, dal periodo feriale come di consuetudine meno attivo, dall’altro dal livello di instabilità geopolitica internazionale che risulta penalizzante per imprese come le nostre fortemente vocate all’export, e dal contesto nazionale in affanno con un mercato interno stagnante. Emerge, tuttavia, dagli indicatori previsionali rilevati tra le imprese manifatturiere locali, la polarizzazione del sistema produttivo, con un certo numero di aziende che continuano ad operare con successo, soprattutto tra quelle di dimensioni medie, ed altre che mostrano difficoltà.

Lo attestano i risultati della 167a Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria, che registra le previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre luglio-settembre 2016.

In sintesi, l’indice di previsione dell’occupazione è a –1, quello della produzione a –12, l’indicatore degli ordini totali è a –11, e quello degli ordini export a –1. E’ negativa la previsione della reddività a –11.

La previsione di ricorso alla cassa integrazione resta marginale ed è segnalata dal 9% degli imprenditori del campione, così come sono sempre in netta maggioranza e in aumento gli intervistati (l’85%) che prevedono invariata l’occupazione. Il grado di utilizzo degli impianti mostra un discreto andamento al 72% della capacità, e la propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, è sempre elevata ed è dichiarata dal 72% degli intervistati. Prosegue la sua lenta e positiva discesa il ritardo negli incassi che è segnalato dal 37% degli imprenditori, mentre il 77% ha lavoro per più di un mese.

I settori produttivi più rappresentativi prevedono andamenti diversificati, in discesa per occupazione, produzione e totale ordini, mentre sono positivi per gli ordini export il metalmeccanico, la gomma-plastica e l’alimentare.

La rilevazione riferita al settore dei servizi alle imprese   mostra invece riscontri nel complesso favorevoli e positivi, con previsione di occupazione che cresce a +3, il livello di attività a +6 e i nuovi ordini a +6, e risale a zero il dato per la redditività. Permane alto l’utilizzo delle risorse ed è buono il portafoglio degli ordini acquisiti.

 

I risultati dell’Indagine Congiunturale, elaborata dall’Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, alla quale hanno collaborato oltre cento aziende associate tra le manifatturiere e quelle dei servizi alla produzione, sono stati presentati il 20 luglio ad Alessandria dal Presidente di Confindustria Alessandria, Luigi Buzzi, e dal Direttore, Fabrizio Riva.

 

“Abbiamo una risposta per invertire la tendenza della “svolta indesiderata”che la nostra indagine rileva – commenta Luigi Buzzi, Presidente di Confindustria Alessandria – Le soluzioni che si possono adottare per portare sempre più imprese nel gruppo delle “migliori” e più competitive sono varie, ma tutte incentrate su una maggiore qualificazione delle risorse umane, su uno sviluppo sostenibile di un pianeta in cui l’export e gli scambi continueranno a crescere, ed in cui molti nuovi consumatori cercheranno il “bello e ben fatto” Made in Italy che è la forza del nostro Paese e del nostro comprensorio locale. Inoltre, possiamo essere maestri anche del “fatto su misura”, un campo che ben si adatta a dimensione e tipologie di molte nostre aziende. Oggi si parla sempre più di “Industria 4.0”, una modalità di produrre in cui capacità e flessibilità si abbinano a gestione intelligente di dati e nuove tecnologie: è un traguardo a cui puntare per diventare, citando il nostro Presidente nazionale Vincenzo Boccia, “la boutique industriale del mondo”.”

 

Il Direttore di Confindustria Alessandria, Fabrizio Riva, aggiunge: “Dobbiamo anche considerare e saper cogliere i dati positivi che emergono dall’indagine: si conferma buona la propensione ad investire, la previsione di utilizzo degli impianti si mantiene elevata, mentre la progressiva discesa del ritardo negli incassi aiuta le nostre imprese dal punto di vista finanziario”.