Il 9 luglio, a Cartosio, nell’ambito della ricorrenza del 70° anniversario della Repubblica, è stato ricordato Umberto Terracini, Presidente dell’Assemblea Costituente e uno dei tre firmatari della Costituzione italiana, con l’evento dal titolo “Dalla Resistenza alla Repubblica”.   Alla celebrazione, in forma unitaria, ha partecipato, per la prima volta, una delegazione della Federazione Italiana Volontari della Libertà (FIVL), un Ente Morale che rappresenta una matrice, democratica e antifascista, che affonda le proprie tradizioni nella Resistenza e nelle Forze Armate e, oggi, affianca alla Memoria dei Caduti la promozione degli Ideali di Libertà e di Patria, anche attraverso l’impegno in campo culturale ed artistico, quale libera espressione dello Spirito.

A nome mio personale, e da parte del Comandante Lelio Speranza, nostro Vicepresidente nazionale, che ho avuto l’onore di rappresentare nell’importante circostanza, esprimo, con sincerità di sentimenti, gratitudine e compiacimento verso quanti ci hanno ricevuto con calore, e apprezzamento, segnando l’avvio di una fattiva collaborazione.

In primo luogo, i rappresentanti dello Stato Democratico e Repubblicano: la Vice Presidente del Senato della Repubblica, Valeria Fedeli; il Sen. Federico Fornaro; il vice prefetto vicario, Raffaele Ricciardi. Il Sindaco, Mario Morena, la Vice Sindaco, Maria Teresa Zunino, e l’Amministrazione di Cartosio tutta; inoltre numerosi sindaci e amministratori di centri viciniori, presenti.

L’Arma dei Carabinieri, con il Cap. Ferdinando Angeletti, Comandante la Compagnia di Acqui Terme, e i militari in servizio d’ordine pubblico; la Pro Loco Cartosio che ha offerto il buffet finale, ricco di prelibatezze locali.

L’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Alessandria (ISRAL) con la Direttrice, Luciana Ziruolo, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), con il Presidente provinciale, Roberto Rossi, e lo storico Claudio Rabaglino.

Il Sen. Adriano Icardi, Presidente ANPI di Acqui Terme e del sacrario dei partigiani di Pian Castagna, amico spesso presente, con entusiasmo, alle nostre iniziative, anche oltre i confini piemontesi, che mi ha coinvolto in questa iniziativa, cui ho aderito volentieri, anche per le ragioni che hanno segnato il mio intervento.

In primis, l’importanza che, in tempo di guerra, ebbe per la mia famiglia questo paese: fra i suoi contadini, mia nonna, Elena, recuperava i generi alimentari, scarsi in Liguria, di cui si sfamavano mia madre e i miei zii, ancora piccoli. Accompagnata da un anziano garzone, a notte fonda da Ellera, frazione di Albisola, lentamente risaliva, dopo Giovo e Sassello, la strada dell’Erro, a bordo di un carro tirato – stante la requisizione dei cavalli – da una mucca, con i soldi nascosti nei brocchini. Il necessario accorgimento – una donna e un vecchio -, escogitato per eludere i posti di blocco dei nazifascisti: mio nonno aveva già avuto abbastanza guai con i Tedeschi.

Il racconto di mia madre -anche lei una volta osò l’avventura – mi risuona dentro dall’infanzia. Storie di povera gente, oppressa e affamata, la quale, riconquistata la libertà, a fronte di una scelta unanime e democratica, si affidò, per costruire una stagione nuova, l’Italia repubblicana, a uomini di grande statura morale e politica, come Umberto Terracini. Alla sua figura anche la mia terra, il Savonese, tributa riconoscenza, per le accorate parole rivolte agli operai dello stabilimento ILVA, provenienti dalla Riviera, dalla Val Bormida e dall’Acquese, al presentarsi della prima grande crisi del dopoguerra. Per tale secondo motivo, la Vicepresidente FIVL, Luisa Cevasco, ha scandito con commozione, innanzi alle Autorità, al pubblico e ai vessilli tricolori, una lettera autografa di Terracini, inedita o comunque poco nota, dal portato attuale che ancora ci ispira e ci guida:

 

“Ho trovato innalzate a Savona le tre bandiere luminose attorno alle quali il popolo italiano conduce oggi la sua lotta: le bandiere della pace, della libertà, del lavoro. E gli operai le impugnano e portano innanzi, questi alfieri di tutte le battaglie per il progresso e la civiltà. Non per nulla contro di essi si dirige più aspra la reazione, non per nulla si vorrebbe distruggere la reazione, non per nulla si vorrebbe distruggere qui il fortilizio maggiore, l’ILVA, fucina di preziosa produzione e cuore di vita ideale a tutta la città! Ma voi salverete la vostra fabbrica, operai di Savona: e con tutto il popolo, salverete all’Italia la pace e la libertà.