Ancora un obiettivo raggiunto per la Fondazione Uspidalet ONLUS: l’umanizzazione del Poliambulatorio Gardella, sede del Centro Prelievi dell’Azienda Ospedaliera e di numerosi ambulatori, luogo di grande valore storico e architettonico, come ha sottolineato il direttore generale Giovanna Baraldi: “Grazie alla Fondazione Uspidalet siamo di fronte all’ennesima testimonianza dell’impegno e attenzione ai bisogni della nostra Azienda, grazie ad interventi tecnologici importanti, a nuovi arredi, che ci consentono di fare buon uso della struttura. Struttura che nei nostri intendimenti vorremmo valorizzare ancora di più, cercando di usarla come merita. Crediamo infatti che la qualità della struttura sia fondamentale per il paziente.”
Al Poliambulatorio Ospedaliero “Ignazio Gardella” accedono mediamente 350 utenti al giorno, tra i quali anche numerosi bambini accompagnati, per effettuare sia prelievi che visite ambulatoriali specialistiche e diagnostiche, stazionando, in attesa del proprio turno, nelle sale d’attesa dei tre piani ove il numero di posti a sedere era insufficiente rispetto alle effettive esigenze. Pertanto, prima del progetto attuato dalla Fondazione Uspidalet, al problema del sovraffollamento, si affiancava il disagio soprattutto per le persone anziane che si trovavano frequentemente costrette ad attendere in piedi, ed a  lungo, il proprio turno.
La presidente della Fondazione Uspidalet, Alla Palenzona, ha ringraziato i donatori, ricordando il valore dell’immobile di grande prestigio, poiché il dispensario di Alessandria progettato da Ignazio Gardella nel 1938 è una opera architettonica estremamente apprezzata, unitamente a tutte le opere realizzate ad Alessandria dal noto architetto. La Presidente ha ricordato il valore del progetto, oltre 40.000 euro, che i lavori sono stati seguiti in particolare dal past-direttore Alfredo Canobbio (insignito del titolo di socio onorario della Fondazione dall’aprile di quest’anno), grazie ai contributi degli Alpini di Alessandria, che hanno organizzato varie iniziative diverse sul territorio per sostenere la Fondazione, del Club Alpino Italiano di San Salvatore, del dr. Marco Bellanda e della ditta Cedacri, vicina alla Fondazione fin dalla sua nascita. Ma tutto è stato reso possibile grazie al prezioso supporto dell’architetto Roberto Scabiosi, profondo studioso dell’architetto Gardella, che ha donato la progettazione dei lavori consentendo alla Fondazione di realizzare un’opera realmente funzionale alle esigenze dei pazienti, come ha illustrato in modo dettagliato Alfredo Canobbio.