Ha riscosso un notevole successo la conferenza che si è svolta il 14 aprile scorso, presso il Ridotto del Teatro Civico di Tortona, per ricordare una delle figure più illustri della cultura cittadina, Enrico Bellone, personalità di spicco del panorama scientifico internazionale.   I due relatori, il Prof. Giorgio Metta dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, famoso per aver creato il “robottino” iCub, ed il direttore della rivista Le Scienze, Marco Cattaneo, hano saputo coinvolgere l’uditorio presentando in modo avvincente il mondo della robotica e le incredibili possibilità di applicazione e di sviluppo che questo ambito della scienza sembra prospettare.

I miei compagni ed io abbiamo trovato il convegno molto interessante: l’idea che avevamo dei robot era più che altro legata agli stereotipi dei film di fantascienza ; altra cosa è vedere il video in cui un “vero” robot, progettato e prodotto dai ricercatori italiani, afferra oggetti, rimane in equilibrio su un piede, ed addirittura “dialoga” con le persone del laboratorio.                   Nel prossimo futuro questi capolavori della tecnologia potranno rappresentare un valido supporto per le persone anziane o disabili, ma anche un aiuto per i lavori domestici, ampliando e perfezionando così l’utilizzo delle “macchine pensanti” già funzionanti in operazioni di disinnesco di ordigni, di esplorazione di superfici e spazi ed altro ancora.

I prototipi prodotti in Italia hanno raggiunto elevati livelli qualitativi e risultano competitivi al punto di interessare anche il mercato estero, non ultimo quello di un paese tradizionalmente all’avanguardia nello studio e nella messa a punto delle innovazioni tecnologiche come il Giappone.    Il robot iCub non sembra lontano dall’utopia di macchine sempre più “umanoidi”, il cui impiego affascina ed apre importanti prospettive, ma, al tempo stesso, soleva perplessità di tipo morale ed etico in coloro che dubitano che la macchina, seppur perfetta, possa degnamente sostituire un essere umano.  Si tratta dello stesso scetticismo che, in un passato non troppo lontano, non condivideva i vantaggi che le nuove tecnologie hanno poi apportato all’informazione ed alla comunicazione, ma che sottintende e contrappone, oggi come secoli fa, morale e scienza, etica e progresso, paura dei cambiamenti ed entusiasmo per il futuro.

 

Maria NITSE – 3^AR Amministrazione, Finanza e Marketing