“A Milano parte il baratto amministrativo: prevede la possibilità, per chi ha debiti con il Comune ed è in situazione di difficoltà economica, di estinguerli attraverso un contributo lavorativo alla cura dei beni della città.”

A Milano.

A Tortona invece pare che istituire il baratto amministrativo sia più complicato che risolvere un’equazione differenziale o tradurre un testo in sanscrito per un analfabeta.

Ma andiamo con ordine.

Nel mese di luglio 2015 il M5S presentava in consiglio comunale una mozione affinchè venisse istituito il baratto amministrativo anche a Tortona.

Mozione approvata all’unanimità. La giunta si impegnava così a procedere con il necessario iter attuativo.

Dopo sette mesi di vana attesa che qualcosa accadesse, il M5S all’ultimo consiglio comunale presentava un’interpellanza per chiedere all’amministrazione di rispondere sullo stato di avanzamento di questa ed altre istanze pentastellate precedentemente accolte.

La reazione della giunta è stata una cosa a metà tra l’annaspante e l’isterico. Dapprima l’interpellanza è stata criticata per l’eccessiva ricchezza di contenuti. Si, avete capito bene: il problema non è l’amministrazione che latita nell’attuare iniziative da lei stessa approvate, ma la minoranza consigliare che ne chiede conto in modo formalmente poco gradito. Tant’è vero che il vice-sindaco Silvestri, nell’accingersi a leggere le dieci pagine di risposta all’interpellanza, non ha potuto esimersi dal far notare ai consiglieri Bottiroli e Dellachà che in futuro sarà opportuno affrontare un solo argomento alla volta, proprio per evitare risposte eccessivamente prolisse (con conseguente “abbandono di sedia per noia” di una parte consistente di membri del Consiglio Comunale).

Come se la prolissità fosse obbligatoria per regolamento. O fosse necessario parlare venti minuti per comunicare la sostanziale incapacità di affrontare un argomento già studiato e risolto brillantemente anche in città molto più grandi e complesse di Tortona, quali Milano, appunto.

Anche alla luce del fatto che Milano è amministrata dalla stessa parte politica che amministra Tortona, non resta che consigliare alla giunta tortonese di “chiedere lumi” in materia ai colleghi milanesi: copiare da chi è più bravo di noi non è mai stato peccato, soprattutto se può portare sollievo e beneficio a chi è in difficoltà economica, cioè una fetta di cittadinanza ogni giorno più consistente.

M5S Tortona