I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria e della Stazione Alessandria Principale hanno arrestato per atti persecutori K.B.E., cittadino italiano di 20 anni, pregiudicato. Poco dopo le 8 di mattina del 9 marzo giungeva la 112 la telefonata allarmata di una donna che chiedeva l’intervento dei militari perché il suo ex compagno, completamente ubriaco, era alla porta di casa sua, in centro città, e tentava di sfondarla a calci e pugni nel tentativo di entrare nell’abitazione. L’operatore della Centrale Operativa infatti sentiva in sottofondo il continuo suonare al citofono e i forti colpi che venivano assestasi sulla porta della casa della donna, urlando che avrebbe ammazzato tutti. Visto che la donna, madre di un bimbo di 10 mesi, era terrorizzata venivano inviate sul posto con urgenza due pattuglie che fermavano il 20enne a pochi metri dalla porta dell’abitazione della donna, mentre tentava di allontanarsi quando aveva capito che stavano arrivando le forze dell’ordine. L’uomo era già stato denunciato dalla donna nel luglio dell’anno scorso sempre per stalking quando la vittima aveva dichiarato che durante la loro relazione l’uomo l’aveva spesso picchiata e insultata e al termine della loro relazione l’uomo l’aveva tempestata di messaggi, minacciandola e insultandola ripetutamente, seguendola anche nei suoi spostamenti.

Tutto questo continuava anche dopo la denuncia del luglio scorso, fino alla mattina di ieri 9 marzo quando l’uomo si era presentato, completamente ubriaco, sotto casa della donna prendendo a calci la porta e pretendendo con la forza di incontrarla. Il tempestivo intervento delle gazzelle metteva però fine alle continue molestie del 20enne tanto che la vittima nel corso dei mesi era stata costretta a cambiare le proprie abitudini di vita e anche le proprie frequentazioni perché il giovane, in una occasione, l’aveva affrontata quando lei era uscita con un altro uomo, aggredendo quest’ultimo. Veniva così arrestato in flagranza per atti persecutori e posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione in attesa della convalida dell’arresto.