Leggere i numeri del bando della Prefettura di Alessandria che riguarda l’accoglienza di 140 nuovi profughi a Tortona a partire dal 1° marzo, lascia esterrefatti.

La spesa prevista per il loro mantenimento (35 euro al giorno per ogni profugo di cui 33 alla cooperativa che gestirà l’accoglienza e 2 ad ogni persona) dal 1° marzo fino al 31 dicembre 2016, é fissata in 1 milione 499 mila euro iva esclusa, a cui vanno aggiunti i 51 profughi (ma forse sono di più…) che già stabilmente sono ospitati a Tortona e comportano una spesa di circa 600 mila euro all’anno. Se a questi due milioni 100 mila euro aggiungiamo l’Iva, il conto é presto fatto e si superano i 2 milioni e mezzo di euro di soldi pubblici.

Soldi che, comunque, paghiamo tuti noi perché anche se di provenienza europea, questi interventi sono finanziati dai singoli Stati che contribuiscono al fondo europeo e gli Stati recuperano i soldi dalle tasse che versiamo noi contribuenti; per cui siamo noi a mantenere, col nostro lavoro, queste persone.

Questa é un’evidente verità a prescindere sia giusto o meno sia giusto aiutare la gente in grossa difficoltà che scappa dal suo Paese.

Due milioni e mezzo di euro solo a Tortona, che lievitano a cifre vertiginose se si prende in esame la situazione a livello provinciale: solo con nuovo bando cioé dal 1° marzo in poi, la spesa é fissata in 15 milioni di euro per mantenere i profughi in tutta la provincia, ai quali si devono aggiungere quelli già presenti.

Non abbiamo dati precisi ma anche solo ipotizzando la presenza di 500 profughi (ma crediamo siano molti di più) si arriverebbe ad un totale di circa 23-25 milioni di euro all’anno per pagare loro vitto, alloggio e la “paghetta” settimanale di circa 15 euro.