Organizzata dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia si è svolta a Tortona la manifestazione del ricordo delle Vittime delle Foibe.

È in queste foibe, cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo, che fra il 1943 e il 1947 furono gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani.

Una tragedia dimenticata dalla storia fino al 2004, quando il governo Italiano, Presidente della Repubblica Massimo Azelio Ciampi, con la legge 30 marzo 2004 n. 92 , istituì il giorno della memoria, è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio, per conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro
terre degli istriani, fiumani e dalmati, circa 350.000 italiani, nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».

A Tortona la cerimonia è iniziata con l’alzabandiera e con la deposizione di una corona di alloro al monumento a Giovanni Palatucci, ultimo questore della città di Fiume che si protrasse per salvare la vita a migliaia di italiani, fino all’estremo sacrificio della propria vita.

Presenti alla cerimonia, tra gli altri il sindaco Gianluca Bardone,  il comandante della Guardia di finanza tenente Colonnello Mario Pinzino, il comandante dei vigili urbani Orazio di Stefano, una rappresentanza delle cassi 3 media della scuola Luca Valenziano accompagnati dal Professore Salvatore Cibello, i gruppi di assodarmi dei marinai e della polizia di stato, i soci dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e numerosi cittadini esuli e discendenti di esuli, che qui a Tortona furono ospitati nella caserma Generale Passalacqua in circa 2.500 costantemente, in totale transitarono in circa 50 mila.

La cerimonia è stata officiata in forma religiosa da don Augusto Cappelano Militare che ha benedetto la corono e ha pregato a favore dei martiri.

L’orazione del sindaco ha voluto rimarcare la tragedia degli esuli, auspicando che la memoria di questi fatti non venga ricordato solo il 10 febbraio ma in ogni uno di noi resta sempre viva.

I partecipanti in corteo si sono recati al monumento agli esuli nei giardini a fianco della sede municipale che un tempo era la caserma Generale Passalacqua, dov’é  stato deposto un mazzo di fiori, a finire il gruppo si è recato alla chiesa di San Michele per la Santa Messa officiata da Don Augusto, durante la cerimonia religiosa il sindaco ha letto la preghiera dell’esule.Alla ceromia erano presenti anche i marinai d’Italia con il Presidente Giuseppe Calore