profughi 2Q“Tutti giovani, 5 dal Pakistan, 4 dall’Afganistan, e 4 dalla Nigeria sbarcati senza niente da un barcone 3 giorni fa: è partito il progetto “Braccia e Cuore” per l’accoglienza di richiedenti asilo nella Villa Pedevilla di Tortona.
Con la Messa di Don Flavio Peloso, superiore dell’Opera Don Orione, altri 8 concelebranti e una sessantina di persone, il taglio del nastro, le parole di Fabio Gandi, presidente della Cooperativa Sociale Villa Ticinum, è stato dato l’avvio ufficiale sabato 12 dicembre mattino.”

Questo si legge sul sito della Congregazione di Don Orione al link http://www.donorione.org/Public/ContentPage/tortona_don_orione_apre_braccia_e_cuore_una_casa_di_accoglienza_per_profughi.asp da cui sono tratte le fotografie che alleghiamo.

Ieri abbiamo pubblicato il Comunicato stampa proveniente dalla Congregazione dove si diceva che era stato inaugurato il progetto, oggi abbiamo scoperto che é stata fatta una cerimonia in grande stile, ma noi (e crediamo anche gli altri giornalisti) non siamo stati invitati, perché?

L'inaugurazione della struttura

L’inaugurazione della struttura

Se la situazione é regolare, non ci sono problemi e non c’é nulla da nascondere  (e non abbiamo alcun dubbio in proposito)  perché non cogliere l’opportunità di invitare i giornalisti e far vedere a tutta la città cosa si sta facendo all’interno dell’immobile delle ex suore cieche? Sarebbe stata l’occasione per stemperare le tensioni e i timori della popolazione e soprattutto degli abitanti della zona che sono preoccupati di questa presenza.

Invece nulla: é stato inviato un comunicato stampa e basta.

Come si può parlare di aggregazione se chi vorrebbe farla non fa nulla per coinvolgere il tessuto locale?

Oggi Cronaca, come i lettori posso vedere dà ampio spazio alle manifestazioni religiose organizzate dagli orionini a Tortona, per cui non abbiamo certo preclusioni nei loro confronti, però in questo caso ci saremmo aspettati maggior collaborazione e soprattutto un’apertura verso la città che invece non c’é stata.

E questo rischia di sollevare non pochi dubbi.

Ci auguriamo che la Congregazione Orionina romana che ha curato il progetto possa porre al più presto rimedio a questa grave mancanza, perché con questi numeri (30 profughi) siamo molto vicini ad un vero e proprio centro di accoglienza che se non gestito bene e con integrazione nel tessuto locale potrebbe creare non pochi problemi.

13 dicembre 2015

L'ingresso della struttura

L’ingresso della struttura

La messa di inaugurazione

La messa di inaugurazione

I profughi che ascoltano la mesa

I profughi che ascoltano la mesa