rifiuti - IEgregio Direttore,

la ringrazio per l’ospitalità concessami: cercherò in questa mia lettera di illustrare i miei dubbi da povero cittadino sul nuovo modello di raccolta rifiuti che dovrebbe andare a sostituire l’attuale sistema nel prossimo futuro.

Innanzitutto uno sguardo alla situazione attuale. Accanto a realtà virtuose ed a una corretta differenziazione dei rifiuti abbiamo, sul territorio tortonese, casi di degrado eclatanti: cassonetti dell’indifferenziato strabordanti sacchetti indefiniti, bidoni gialli per la plastica e bianchi per la carta ricolmi i primi di giornali ed i secondi di borse con lattine e fustini, oltre a televisori, frigoriferi e rottami sparsi a bordo strada (sebbene a richiesta ne venga fatto il ritiro gratuito a domicilio).

La colpa di questa situazione? Il sindaco? I dipendenti? Purtroppo no: non è colpa ne della politica ne della gestione, ma della pigrizia dei cittadini!

Con il nuovo metodo si andrà a calcolare parte della tassa rifiuti pesando i contenitori delle varie tipologie di rifiuti di ogni singola famiglia, sistema ritenuto economicamente vantaggioso per le famiglie e che permetterà di aumentare la differenziazione.

Ogni sforzo per migliorare la qualità dell’ambiente è ben accetto. Ma da povero cittadino posso, forse maliziosamente, permettermi di porre un dubbio: i virtuosi continueranno a differenziare (e da questo si auspica ne avranno un risparmio), ma i pigri non inizieranno ad inondare le nostre campagne e i fossi di sacchi di spazzatura onde avere anche loro un bidoncino (ed una tassa) più leggero?

Con questo non voglio schierarmi ne a favore del tipo di raccolta rifiuti attuale ne di quella in programma nel prossimo futuro, ma più semplicemente credo che prima di pensare ad un nuovo sistema si renda indispensabile educare chi poi sarà il principale protagonista della riuscita o meno di un modello di raccolta: il singolo cittadino.

Luca Garbelli


5 novembre 2015