Emanuele Locci

Emanuele Locci

Lo scorso 22 ottobre divulgavo la notizia di una parcella di 30 mila euro presentata al Comune da un “abogado” che era stato incaricato dall’Ente nel mese di luglio 2014 per una causa in cui il Comune nel 2015 è risultato soccombente.

L’amministrazione comunale, dopo aver diffidato gli organi di informazione dal dare la notizia, dichiarava la mia notizia falsa e priva di ogni fondamento con un comunicato stampa ufficiale, sostenendo di aver previsto per l’incarico un impegno di soli 3 mila euro. Ora diffondo la parcella dell’avvocato (Prot.n. 0045066/2015 del Comune di Alessandria), sottolineando che al professionista andrebbero pagati circa 29 mila euro ma che il costo per il Comune sarà di quasi 35 mila euro perchè va versata anche la ritenuta d’acconto.

Non è bello quando i politici che governano una città anziché rispondere nel merito delle questioni con trasparenza provano a bloccare le notizie e gettano fumo negli occhi dei cittadini, falsificando la realtà, come ha fatto in questo caso chi amministra Alessandria. Carta canta e questa è la realtà.

Ora l’amministrazione dirà che non ha mentito perché è tecnicamente vero che quei soldi non sono usciti in quanto non ha ancora pagato la parcella. Ma è chiaro il tentativo di nascondere la realtà. Rimane in sospeso la questione più importante per cui spero di ricevere risposta nel prossimo consiglio comunale: quali sono i criteri con cui è stato scelto questo legale? Il fatto di essere marito di una dirigente del PD e di avere lo studio nello stesso ufficio di un assessore non lo rendevano incompatibile all’incarico?

Speriamo che almeno su questo mi rispondano con trasparenza.

Emanuele Locci 



2 novembre 2015

La parcella

La parcella