Roberto Pascoli

Roberto Pascoli

Roberto in congedo illimitato dopo trentadue anni di onorato servizio nei Vigili del Fuoco di Alessandra È diventato responsabile della comunicazione membro della Polizia Giudiziaria nei casi dolosi

Roberto ha lasciato l’orgogliosa divisa, portata sempre con responsabilità, all’insegna del rigore, fra gente disastrata in un’esistenza trascorsa nel coraggio, affiancato dal giustificato timore poiché dal momento in cui ti chiamano c’è l’incertezza della realtà effettiva svelata solo sul posto operativo.

Il primo pensiero è per la sconosciuta gravità del sinistro, per le persone da soccorrere, per i colleghi disposti a rischiare con te, nel tentativo d’essere d’aiuto a chi, in quel momento è immerso in una situazione di disagio.

Roberto è arrivato nel Corpo dei Vigili del Fuoco da giovanissimo, inserito nella squadra di pallavolo del Corpo dei Vigili del Fuoco di Alessandria, in Serie B, ai massimi livelli della classifica agonistica italiana.

Egli dimostra passione, crede nei eventi in cui è chiamato ad operare, riesce altrettanto bene in questo ruolo tanto da meritare la medaglia per i risultati ottenuti a livello competitivo in qualità, prima di giocatore, d’allenatore poi, infine da responsabile di un nucleo operativo di prima linea, fra le incertezze riservate dalle sventure.

Il servizio di leva lo svolge fra i suoi alessandrini, sempre con la stessa divisa, quindi è assunto effettivo con il Concorso sostenuto a livello nazionale.

La sua carriera lavorativa s’è sempre svolta in Alessandria, in un ambiente familiare, è conosciuto, apprezzato da tutti, ove ha saputo trovare un angolo personale, tanto da divenire capo reparto.

I suoi successi sono frutto di un lavoro meticoloso, a contatto con il pubblico, con le sventure, le sue conoscenze gli hanno aperto la porta per essere inserito nella Polizia Giudiziaria, in veste di esperto.

La sue capacità di relazione, la perfetta conoscenza delle delicate responsabilità d’una divisa, la sua divisa, hanno immenso valore per permettergli di tenere i contatti con la stampa a 360 gradi, attraverso la comunicazione, le relazioni esterne non sempre facili da gestire, soprattutto nei casi più delicati, un incarico assolto con la scrupolosità contraddistinta fin dagli anni giovanili.

Ha lasciato un’eredità difficile da colmare per un servizio svolto con profonda passione, con oculata responsabilità, con l’attento riguardo verso il prossimo, al fine di acquisire la conseguente competenza, maturata in parecchi anni in un ruolo non facile da colmare, anche se sarà sicuramente colmato.

                                                                           Franco Montaldo 


18 ottobre 2015