traditore corna moglie - QIl Comune in provincia di Alessandria dove si tradisce di più è Guazzora. Lo dicono i dati rubati dagli hacker al sito per incontri extraconiugali Ashley Madison, che sono stati recentemente messi in rete: un file di 37 milioni di nomi completi di compressi in un maxi file di 30 Giga byte

Ma quante sono le persone in provincia di Alessandria che si sono iscritte a questo sito e che sono disposti a tradire il coniuge?

La risposta la trovate sotto.

Un sito americano, infatti ha messo online i dati a livello planetario e noi abbiamo estrapolato i dati per i Comuni della provincia di Alessandria.

Naturalmente non sono compresi tutti i comuni perché evidentemente i file venivano indirizzati dal server a seconda dei nodi telematici, però è possibile avere una mappa chiara del numero di persone suddivise per zone.

 

L'home page del sito

L’home page del sito

Sono ben 1.683 gli abitanti del Comune di Alessandria disposti a tradire il partner ai quali se ne aggiungono 12 a Castellazzo Bormida e 11 a Felizzano.

 

Nel Tortonese dintorni i potenziali fedifraghi sono 343 di cui 194 a Tortona, 45 a Carbonara Scrivia, 24 a Pontecurone, 21 a Sale, 17 a Castelnuovo Scrivia, 13 a Viguzzolo, e 11 a Volpedo. Abbiamo lasciato per ultimo il Comune di Guazzora con 18 iscritti al sito degli incontri extraconiugali su una popolazione di 331 abitanti pari al 5,87% della popolazione. E’ il Comune della provincia dove (sulla carta) in percentuale si tradisce di più con il 5,78% della popolazione iscritta al sito, seguito da Carbonara Scrivia con il 2,18% e Alessandria con l’ 1,79%.

 

Nel novese i potenziali cornificatori sono 431 di cui 207 a Novi Ligure, 81 a Basaluzzzo, 38 a Serravalle Scrivia, 34 ad Arquata, 25 a Gavi 16 a Frugarolo e 16 a Pozzolo Formigaro e 14 a Cassano Spinola.

 

Nel casalese, invece sono 451 le persone iscritte al sito Ashley Madison di cui 339 a Casale Monferrato, 23 a San Giorgio, 19 a Valmacca,18 a Sala Monferrato, 16 a Villanova, 13 a Borgo San Martino, 12 a Morano Po e 11 a Fubine.

 

Nell’acquese i potenziali traditori sono 225 di cui 157 ad Acqui Terme, 56 a Terzo d’Acqui e 12 a Bistagno

 

Nell’ovadese, infine sono 256 di cui 92 ad Ovada, 69 a costa di Ovada, 42 a Silvano d’Orba, 42 a Montaldo Bormida e 11 a Tagliolo Monferrato.

 

Chiude la classifica Valenza con 129 coniugi pronti a tradire.

 

In quasi tutti i comuni i maschi sono superiori all’ 85% tranne che nelle zone di  Tagliolo, Villanova e Terzo d’Acqui dove le donne sono in numero considerevole.

Chi volesse ulteriori informazioni e qualche link da scaricare li trova al link: http://attivissimo.blogspot.it/2015/08/dieci-giga-di-dati-personali-del-sito.html

 

La mappa mondiale con tutti i numeri la trovate al link: https://tecnilogica.cartodb.com/viz/56e702fe-4693-11e5-8f79-0e853d047bba/public_map

 

 

Per chi non fosse a conoscenza di quanto accaduto, ecco i fatti tratti da uno di tanti siti che ne parlano:



2006, un giovane e abile imprenditore web, Noel Biderman, si fa venire un’idea vincente. Tenendo presente le possibilità di incontri erotici che la rete consente, tenendo presente che la concorrenza è massiccia, perché non lanciare un luogo “onesto” dove si fanno incontrare coniugi con un matrimonio di ferro? E così, insieme a sua moglie Amanda lancia il sito AshleyMadison.com. All’inizio funziona soltanto a Montreal, ma dopo qualche mese il successo è tale che nasce la sezione statunitense dove l’ipocrisia della morale puritana gli garantisce un successo senza precedenti. A quel punto (intanto sono passati due anni) va prima in Francia, poi in Gran Bretagna, infine in Giappone, e dilaga in tutto il mondo raggiungendo nel 2014 la cifra di 34 milioni di abbonati per un guadagno di circa 1 miliardo di dollari all’anno. Spese di ufficio e dipendenti: zero. Tutto viene gestito da Noel e Amanda nel salotto di casa dove ogni mattina alle ore 9 arrivano Meredith e Steve, due giovani genietti high tech  che studiano letteratura inglese all’università, i quali gestiscono il server con regolare contratto e stipendio su base sindacale  stabilita dalla legge nello Stato del Quebec. Per 19,95$ di abbonamento si ha diritto, per contratto, a entrare nella mailing list avendo garanzia notarile che nessun dato verrà mai per nessun motivo fornito a chicchessia. Se poi vi va di scialare e siete particolarmente paranoici, con un supplementare 24,90$ allora si ha la garanzia che, non appena voi lo chiedete, i vostri dati verranno immediatamente cancellati per sempre e non esisterà mai alcuna traccia della vostra presenza. Funziona a meraviglia. Tutti felici, quindi: utenti, coniugi fedifraghi, e soprattutto Noel e Amanda, che in pochi anni diventano una delle coppie più ricche al mondo, senza fare nulla. Ogni mese, infatti, incassano circa 50 milioni di dollari sui quali pagano il 32% di tasse perché tutto viene fatturato al millesimo per evitare guai con la Legge; ne rimangono pur sempre circa 34, cioè 1 milione di dollari al giorno.

Ma qualche mese fa accade l’impensabile. Un gruppo di antagonisti dadaisti franco-canadesi, di professione hacker, il cui nome è “Impact Team” o “Truth Squad” entra nel sistema e ruba tutti i dati: nomi, cognomi, carte di credito, indirizzi, gusti personali, profili. Dopodiché scrivono all’azienda comunicando il loro operato.  Noel e Amanda, a quel punto immaginano già il consueto ricatto cinematografico. E invece no. Il gruppo hacker pone un’unica condizione, roba d’altri tempi: “la nostra unica richiesta è che chiudiate il sito o abbiate il coraggio di rendere tutto palese senza segretezze”. I gestori dicono che lo faranno, ma non ci pensano affatto. Perché rinunciare alla gallina dalle uova d’oro? Decidono, quindi, di denunciare il gruppo all’FBI. La risposta della polizia, però, è negativa: “ci dispiace, non c’è alcuna emissione di reato da parte di nessuna componente, quindi non possiamo occuparcene, altrimenti siamo noi che potremmo essere denunciati”. E così la coppia di imprenditori assume una decina di super-mega-esperti in sicurezza web, il meglio che il mercato mette a disposizione e  ricomincia daccapo con enorme soddisfazione degli utenti che addirittura aumentano di numero. E allora decidono che è arrivato il momento di fare il salto e quotarsi in borsa a Londra e a Wall Street, a settembre del 2015. L’azienda viene valutata intorno ai 15 miliardi di dollari. Ma ai primi di agosto accade l’impensabile per chi vive dentro il mondo mentale del denaro. Il gruppo di hacker dadaisti invia una lettera con una semplice frase “sono cazzi amari per tutti, l’avete voluto voi” e pubblica tutti i dati nel cosiddetto “darkweb” la parte nascosta della rete, quella in cui, per inserirsi, è necessario avere dei software molto sofisticati e finisce in pasto alle decine di milioni di frequentatori di quella immensa galassia clandestina dove si trova di tutto. Quindi, anche mascalzoni, ricattatori, anonimi personaggi che iniziano a inondare di lettere, minacce, ricatti le persone scelte a caso, alcune delle quali impegnate in attività amministrative pubbliche di carattere istituzionale. A quel punto l’FBI accetta la denuncia. Non solo. Interviene anche la National Security Agency, e poi anche la Cia, l’Intelligence Service britannico, i servizi francesi e anche quelli italiani. Da noi, circa 800 mila utenti, con la punta massima nel Veneto, seguita dalla Sicilia, l’Emilia-Romagna e la Calabria. Tutti gli agenti segreti del mondo fanno un buco nell’acqua: si dichiarano impotenti nel fermare il quotidiano flusso dei dati. A quel punto, l’azienda chiude i battenti. Gli hacker si irritano, decidono di salire in superficie e diffondono i dati nel normale web.

27 agosto 2015

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