giunta QChi scrive lo fa sui giornali locali dalla fine degli anni settanta quando era sindaco il socialista e poeta Gianfranco Galluzzi, mentre Gianluca Bardone era un bambino e il capogruppo del Pd Marco Picchi non era ancora nato.

Chi scrive ha visto all’opera gli ultimi dieci sindaci di Tortona: Galluzzi, Brighenti, Prete, Negri, Palenzona, Balossino, Bonavoglia, Marguati, Berutti e Bardone e un po’ di esperienza quindi ce l’ha.

Per questo motivo l’analisi che viene fatta sull’operato del sindaco Gianluca Bardone e della sua Giunta comunale a un anno esatto dal suo insediamento, non è superficiale ma si basa su fatti oggettivi e purtroppo il giudizio non può che essere negativo.

Le aspettative che aveva generato il primo cittadino erano promettenti: “Bardone uno di noi” recitava il suo slogan sui manifesti elettorali ed effettivamente il candidato sindaco aveva tutte le qualità per esserlo veramente: tortonese (anche se non Doc), sposato con figli, dirigente di una squadra sportiva locale e dipendente pubblico all’ufficio igiene. Insomma una vita dedicata a Tortona.

Non un operatore economico, non un ricco imprenditore o libero professionista, ma un semplice dipendente, uno come tanti, quindi non legato a lobbies, corporazioni o interessi personali.

Lui stesso diceva che diventare sindaco non era il trampolino di partenza per una carriera politica altrove ma il punto di arrivo della sua vita politica, perché lui, da Tortonese, aveva il solo scopo di   aiutare la città.

“E’ la persona ideale per essere eletta – pensava la gente – se non ci pensa lui a risollevare Tortona chi può farlo?”

Ed infatti Bardone vinse a mani basse e il 9 giugno 2014 venne eletto sindaco di Tortona stracciando il rivale Giuseppe Bottazzi al ballottaggio.

Le aspettative nei suoi confronti e in quelle dei suoi assessori erano alte, ma a un anno di distanza emerge una grande delusione nei confrotni di un’Amministrazione comunale che, a quanto pare, sta dimostrando tutti i suoi limiti ed ha fatto poco o nulla per lo sviluppo di Tortona.

Dopo la buona partenza per la difesa dell’ospedale, Bardone ha rallentato vistosamente sollevando dubbi e perplessità fra la gente ma anche fra le tante persone che lo hanno votato.

Un’impressione confermata anche dal nostro sondaggio dove due terzi degli oltre mille partecipanti avevano dato un giudizio fortemente negativo sull’operato dell’Amministrazione comunale. Un campanello suonato circa due mesi fa e perfettamente ignorato dalla maggioranza che ha tirato dritto per la sua strada ignorando il pensiero della gente, cosa che un politico non dovrebbe mai fare.

Quello che colpisce della Giunta-Bardone è l’inerzia: a parte gli assessori Fara e Colacino che hanno provato a fare qualcosa di concreto, non c’è stata quell’inversione di tendenza che la città si aspettava.

Non ci sono stati, soprattutto, progetti a lungo raggio per risollevare l’economia ma quel che è grave che non ci sono state neppure idee: neppure uno straccio di proposta, un minimo intento per cercare di invertire la tendenza, di dare una scossa economica alla città, un futuro ai giovani che sono costretti ad emigrare alla ricerca di un lavoro perché qui non trovano niente.

Nessun incontro con le categorie produttive, con i grandi industriali presenti in città, con chi potrebbe essere in grado di dare una svolta positiva rilanciando i prodotti e le eccellenze locali; nessuna idea di sviluppo concreto, di un futuro legato ad una migliore qualità della vita, ad una maggiore sicurezza, a qualcosa che possa far dire alle generazioni future: “Punto su Tortona perché qui si vive bene e le prospettive future ci sono.”

Vicenda ospedale a parte, sembra che Bardone e i suoi assessori abbiano vivacchiato, portando a compimento piccole iniziative già in atto e avviate dalla precedente amministrazione comunale o da privati e quasi tutto quel poco che è stato fatto come parchi giochi, mostre, partecipazione ad Expo e quant’altro lo si deve solo ed esclusivamente grazie al provvidenziale intervento della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona che ha sganciato i soldi e continua ad elargire denaro fresco a favore della città.

Dal Comune poche idee, scarsi interventi, zero iniziative di rilancio. E’ questo il grande fallimento della Giunta Bardone.

Angelo Bottiroli


10 giugno 2015