bertolotti - QUn angolo della piccola piazza dove s’affaccia la settecentesca chiesa di San Giovannino è caratterizzata da una libreria secolare, or chiusa?

La lettura, in questo secolo 1900, non è in gran considerazione, fra gli alessandrini.
La crisi economica dei mesi precedenti si sente. Il selvaggio rincaro dei prezzi è ancora troppo vicino, nel tempo, per essere dimenticato, c’è la priorità di sbarcare il lunario, di nutrire la famiglia, piuttosto di arricchirla culturalmente.
I libri, nelle case dei contadini, degli artigiani, degli operai sono pochi, quasi nessuno; qualcuno compra il giornale; chi sa leggere, solo la domenica.
Il profumo della carta stampata è inebriante, inutile nasconderlo, per cui accanto ai rotocalchi, quotidiani, riviste Bertolotti diventa libraio, propone testi freschi di stampa ai suoi concittadini.
I locali individuati, in questa centralissima zona alessandrina, si possono adattare facilmente allo scopo. Compaiono le vetrine, le vetrinette; in queste è possibile esporre i libri: dai classici, ai romanzi, ai manuali. Insomma per tutti i gusti ci sono le migliori proposte editoriali, compresi i primi volumetti adatti ai ragazzi.
La concorrenza, nel settore, è minima. Forse vi è un libraio, nella via Milano, la cui esistenza ben non è accreditata.
I pochi prodotti editoriali si vendono sulle bancarelle, ubicate in piazza della Libertà, frontali al Palazzo Comunale.
La libreria, appena aperta, ha un buon successo, fornisce i libri per le scuole ad una moltitudine di studenti alessandrini; raccolte di legge ad avvocati, magistrati, notai. La carta stampata, con il decorrere del tempo, trasforma un po’ i contenuti, aprendo la via alla manualistica.
Gli scrittori, negli anni del nuovo secolo, sono aumentati considerevolmente, incrementando, di conseguenza, la produzione dell’editoria. Le case editrici, anch’esse divenute più numerose, stampano libri con titoli sempre più affascinanti, di autori conosciuti, per un pubblico in costante espansione.
L’esposizione della carta stampata è affiancata, con l’avvento del computer, dal reparto interamente riservato ai testi informatici, un settore editoriale in costante espansione, riservato a professionisti, ad appassionati dei processori.
La libreria Bertolotti, è importante sottolinearlo, ha, fin da quel lontano 1900, la concessione esclusiva delle pubblicazioni stampate dall’Istituto Poligrafico dello Stato. Il negozio, nonostante il sapore di queste innovazioni tecnologiche ha, sembrerebbe almeno per ora, terminato l’esistenza con i suoi raffinati arredi il cui profumo si è amalgamato con quello della carta, dell’inchiostro.
A Nicoletta il nostro più sincero affetto, con l’auspicio di ritrovarla presto fra i fragranti aromi dei libri.

Franco Montaldo


21 aprile 2015