Fondazione - QDirettore, nel salutarLa Le chiedo di omettere il mio nome.
Ho letto con particolare interesse le lettere, via via piu’ insistenti, che rimarcano l’apatia dei Tortonesi nel corso di decenni ed il conseguente declino di Tortona.
In generale si cerca di scaricare le proprie colpe  sulle istituzioni, comuni province e regioni, per nascondere la carenza di uomini con carisma e leadership capaci di scelte strategiche   atte a fronteggiare una crisi che non perdona chi finisce “fuori mercato”. .
Rimanendo a Tortona direi che le uniche “istituzioni” che reggono il passo sono la Fondazione CRT e la Chiesa intesa come diocesi.La Chiesa, oltre alle attivita’ quotidiane a supporto di una popolazione sempre piu’ in difficolta’, sa rinnovarsi con rapidita’ e proporsi con maggiore attenzione nei confronti del cambiamento. La Fondazione continua nella meritoria iniezione di fondi a supporto di un Comune che non da l’impressione di avere lungo respiro ma di vivere alla giornata con fatica e senza idee.

Capisco che spendere 70. 000 euro per il parco del castello sia una cifra fuori portata per il comune ma allora chiedo al Sindaco: il salotto e’ stato rimesso a nuovo ed ora cosa si aspetta? Che la Fondazione garantisca anche la sicurezza dell’area? Suggerisco al Sindaco il famoso consiglio comunale “itinerante” per rendersi conto che   l’area e’ abbandonata a se stessa e, torno a ripetere, non serve a  nulla far passare la macchina dei vigili sul lato tribune dello stadio come per le vie della citta’. E’, mi si consenta, uno spreco di tempo e di denaro che spetta al Comandante dei Vigili urbani ottimizzare e riorganizzare.

E’ compito suo e non di altri; in ogni caso un giro per le vie delle citta’ vicine potrebbe insegnare cosa significhi “vigile urbano”. Capisco la carenza di organico, eventuale, ma l’organizzazione delle risorse ed il loro impiego e’ nelle mansioni del Comandante dei vigili e non di altri.  Scusate la franchezza.

Lettera Firmata


14 aprile 2015