giornalisti - QSiamo stati noi di Oggi Cronaca, insieme ad una giornalista del quotidiano “La stampa” ad interpellare l’assessore alla cultura Marcella Graziano sulle dimissioni di Sandra Fadel dal Consiglio di Gestione delle Attività Culturali, ed è solo grazie al nostro intervento che la questione degli enti  fantasma presenti a Tortona è venuta alla luce.

Le dimissioni di Sandra Fadel, infatti, risalgono al 24 gennaio, ma noi prima di dare la notizia abbiamo voluto aspettare fino a ieri per vedere se dal Comune arrivava qualche notizia in merito.

Nulla per quasi due settimane: soltanto oggi, dopo la nostra richiesta, l’assessore Marcella Graziano deve evidentemente essersi informata meglio scoprendo che il Consiglio di Gestione delle Attività Culturali di Tortona, di fatto non funziona da almeno da 10 anni.

Diciamo questo perché, per stessa ammissione dell’assessore, del consiglio di questo organismo fanno parte anche due membri del Distretto Scolastico di Tortona, organo che, se non andiamo errati, non funziona più da almeno due lustri

bluff fantasma studenti - QNon solo, ma il Consiglio di Gestione delle Attività Culturali oltre ad essere composto da tre rappresentanti del Comune di cui 2 di maggioranza (Miotti e Bovone a quanto pare) e una di minoranza (Fadel) è composto anche da due membri della Pro Julia Derthona (che non risulta siano stati ancora designati) un esponente delle organizzazioni sindacali, ma soprattutto anche due membri dell’assemblea degli utenti della Biblioteca Civica, un organismo,  che, a quanto pare, non esiste da tempo immemorabile. Cinque membri su 10, quindi, avrebbero dovuto essere nominati da enti che di fatto non esistono più.

Non ne facciamo una colpa a questa Amministrazione (che però dovrebbe almeno essere a conoscenza, prima di effettuare le nomine con tanto di decreto) se organismi come il Consiglio di Gestione delle Attività Culturali (che probabilmente non sarà l’unico visto che ci ricordiamo di Consulta Ambiente, Consulta anziani ed altri) esistono ancora; semmai sarebbe da chiamare in causa i dirigenti comunali.

Possibile che i responsabili del settore culturale non sappiano che il Consiglio di Gestione delle Attività Culturali di fatto non funziona?

Possibile che nessuno negli ultimi dieci anni abbia pensato o di cancellarlo o di farlo funzionare cambiando i componenti?

5 gennaio 2015