Il luogo dove è stato aggredito il notaio: dietro casa sua

Il luogo dove è stato aggredito il notaio: dietro casa sua

Egr. Direttore
Ho letto con sdegno della brutale aggressione al notaio Bailo, nel rappresentare la mia personale solidarietà, mi permetto di commentare l’episodio e dare alcune valutazioni.
Condivido che non è responsabilità delle forze dell’ordine la mancata sicurezza dei cittadini, in
quanto con l’organico presente e l’impegno con tante pratiche amministrative è difficile essere presenti costantemente e in forza sul territorio.
Da considerare che l’azione delinquenziale si è fatta massiccia e costante come non si era mai vista in passato, sarà la crisi economica per cui tanti disperati non sanno come campare nonché la certezza di farla franca per l’insufficiente contrasto delle forze dell’ordine aggiunto alla situazione giuridico penale.
La formazione di ronde, ancorché formate da ex appartenenti dalle forze dell’ordine o da ex militari, considerato che gli stessi hanno una età media vicino ai 70 anni, non la vedo efficace soprattutto se questi devono operare nelle ore serali o notturne con le temperature fredde, rischiamo di avere tanti ammalati di bronchite, se poi gli stessi non possono intervenire ma limitarsi a chiamare le forze dell’ordine, che impiegheranno almeno 10 minuti per arrivare quando l’azione
criminale dura solo 2 o 3 minuti.
videosorveglianza - QPoi se gli stessi li dotiamo di una divisa per distinguerli non facciamo altro che renderli visibili a
malviventi che ritardano l’azione criminale aspettando che la ronda si allontani.
Considerando l’eventuale numero di partecipanti circa una trentina su un territorio vasto come quello tortonese l’idea è inconsistente.
Far intervenire l’esercito in azione anti criminalità, non è percorribile, uno perché adesso i militari sono impiegati pubblici con orari di lavoro ben precisi, quindi operare sulle 24 ore avrebbe dei costi eccessivi, oltre a considerare che l’esercito è preparato per difendere obbiettivi sensibili, come ambasciate, luoghi di culto, edifici istituzionali e quant’altro ma un servizio statico, cioè da fermi riparati dai blindati, intendiamoci come l’operazione in Sicilia contro la mafia “Vespri
siciliani”.
Certo non possiamo arrenderci, allora considerando che dei fatti delittuosi sono di numero elevato, la maggior parte vengono commessi da persone presenti in zona, non pendolari del crimine,
sarebbe utile che si procedesse, da parte delle forze dell’ordine a un controllo massiccio e costante delle persone presenti a gironzolare nelle varie piazze della citta, e creare un elenco telematico con tanto di foto dei soggetti e dei relativi documenti di identità, per cui nel momento che successe
qualcosa al malcapitato si possono mostrare le foto dei soggetti presenti in zona.
Secondo passo importante è dotare la città di telecamere nei punti strategici, nelle strade di ingresso alla città, per quelli che arrivano in auto per svaligiare gli appartamenti, e altre nelle strade e piazze del centro, alla stazione ferroviaria, alla stazione dei bus ect, però queste telecamere (web camere) dovranno essere accessibili da tante cittadini, con una password, che in qualsiasi ora del giorno e della notte vigilano e informano chi deve intervenire.
Un sistema efficace utilizzato dai tanti che hanno familiari anziani distanti anche 1.000 km e vogliono tenere sotto controllo la situazione.


Giuseppe Calore

17 febbraio 2015